Un eroico sacrificio sulle pendici del Monte Finestra: la memoria di Sergio Rosa a ottant’anni dalla scomparsa

Ottant’anni fa, il 30 novembre 1941, durante il conflitto mondiale, un tragico evento sconvolse la comunità di Cava de’ Tirreni e dintorni. Sergio Rosa, giovane appassionato di montagna originario di Rovereto (Trento), perse la vita sul Monte Finestra mentre cercava di salvare un amico. Insieme al compagno, stava affrontando l’ascesa della montagna che separa Cava de’ Tirreni da Tramonti quando, su una parete resa pericolosa dall’umidità, l’amico, nonostante fosse assicurato, perse l’equilibrio, sbattendo contro la roccia e perdendo conoscenza. Rosa, impossibilitato a rianimarlo, prese la difficile decisione di scendere a valle per chiedere aiuto. Purtroppo, la fretta e le condizioni del terreno gli furono fatali: precipitò, trovando la morte sul colpo. Figlio di Giorgio Rosa, direttore della Manifattura Tabacchi di Cava de’ Tirreni, Sergio era una figura conosciuta e benvoluta in città. La sua scomparsa creò profondo sgomento. Le ricerche, avviate immediatamente dai volontari, dagli operai della fabbrica e dagli amici, si conclusero solo al mattino seguente con il ritrovamento del corpo senza vita. I funerali, celebrati nella chiesa della Madonna dell’Olmo, furono partecipati da una folla immensa, giunta da tutta la provincia di Salerno e dall’Agro nocerino-sarnese. A testimonianza del suo coraggio e della sua generosità, il 17 maggio 1942, il Club Alpino Italiano di Cava de’ Tirreni organizzò una commemorazione sul luogo della tragedia, erigendo una lapide in suo ricordo e celebrando una messa. Oggi, il sentiero CAI n. 308 che conduce alla vetta Nord del Monte Finestra porta il nome di Sergio Rosa, “vittima della passione e dell’ardimento”, come recita l’epigrafe, a perpetua memoria del suo gesto eroico.