Un’articolata frode fiscale sulle importazioni di auto smantella a Salerno

Un’indagine della Guardia di Finanza di Salerno ha portato alla luce una frode fiscale di oltre due milioni di euro ai danni dello Stato, legata all’importazione illegale di autovetture dall’Unione Europea. L’operazione, scaturita da una segnalazione di un contribuente che aveva ricevuto una contestazione dall’Agenzia delle Entrate, ha svelato un complesso sistema di evasione orchestrato da un’organizzazione criminale. Nove imprenditori e due società sono stati indagati per reati fiscali, con sequestri preventivi per oltre 900.000 euro. Al centro dell’indagine, un’agenzia di consulenza di Pagani complice nella creazione di documentazione fraudolenta per regolarizzare le vendite di circa 600 autovetture, dal 2014 ad oggi. Questa agenzia, in collaborazione con diversi concessionari, sia italiani che esteri, forniva ai clienti certificazioni false che attestavano l’acquisto delle auto all’interno dell’UE e il regolare pagamento delle imposte. Questi documenti venivano poi presentati agli uffici della Motorizzazione Civile e dell’ACI per l’immatricolazione, approfittando della semplicità delle procedure per le importazioni da privati. Le indagini hanno permesso di ricostruire un giro d’affari enorme, con un danno per l’erario quantificato in oltre due milioni di euro derivante dal mancato versamento dell’IVA. In totale, 14 società campane e 21 rappresentanti legali sono coinvolti nella maxi-frode, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa allo Stato, falsità ideologica in atto pubblico e induzione in errore di pubblico ufficiale.