Il suono della tecnologia tradisce il voto segreto

Il suono della tecnologia tradisce il voto segreto

Il rumore dello scatto di una fotocamera ha smascherato due individui, un diciannovenne di Chiaiano e un quarantenne di Marianella, entrambi con precedenti penali, che hanno infranto la legge sulla segretezza del voto. Nei seggi di Chiaiano e Piscinola, a Napoli, i presidenti di seggio, dopo aver richiesto la consegna dei dispositivi elettronici (richiesta negata dai due), hanno udito il clic dello smartphone provenire dalla cabina elettorale. I Carabinieri del nucleo radiomobile sono stati immediatamente allertati. Simili episodi si sono verificati anche in altri comuni durante le recenti elezioni: ad Aiello del Sabato (Avellino), due persone sono state colte sul fatto a fotografare la scheda; a Volla (Napoli), due uomini di 25 e 38 anni sono stati denunciati, con il ritrovamento di un video nel telefono del più giovane, inviato dal complice, che documentava l’intera procedura di voto. A Fragola, un trentanovenne è stato denunciato per corruzione elettorale, trovato in possesso di 900 euro in banconote da 20 euro, offerti come incentivo al voto. Questi casi, in cui le immagini servono a comprovare il voto di scambio, sottolineano la natura illegale del semplice possesso di cellulari all’interno della cabina elettorale, come previsto dalla legge.