Il Complesso Conventuale di San Giovanni in Parco a Nocera Inferiore: Un Tesoro Nascosto

Il Complesso Conventuale di San Giovanni in Parco a Nocera Inferiore: Un Tesoro Nascosto

Incuneato nel cuore antico di Nocera Inferiore, tra le case arroccate sulla collina di Sant’Andrea, giace in stato di abbandono il maestoso complesso conventuale di San Giovanni in Parco. Situato tra l’ex giardino ducale e il monastero di Sant’Anna, il complesso è facilmente trascurato dai passanti, celato alla vista da una scala poco evidente che collega l’edificio alla via Solimena. Molti hanno percorso quella scala senza accorgersi del prezioso reperto storico che si nasconde dietro quel gruppo di abitazioni. Oltre alla sua vocazione monastica, il complesso ospitò il più antico ospedale di Nocera Inferiore, fondato nei primi anni del XIII secolo sotto il regno di Federico II di Svevia. Per secoli rimase un piccolo monastero, fino alla metà del XVIII secolo, quando divenne sede del Generale della Congregazione Benedettina di Montevergine, Monsignor Nicola Letizia, prima di assumere la guida della comunità monastica nocerina. Nell’Ottocento, l’edificio fu acquisito dal padre dello scrittore Saverio Costantino Amato, ospitando temporaneamente Gioacchino Murat durante la sua fuga da Napoli. Nel secolo scorso, sotto l’amministrazione del sindaco Aldo Di Vito, furono avviati lavori di consolidamento affidati all’architetto Di Sessà, con l’ambizioso progetto di trasformare il complesso in sede per una Scuola Superiore di Restauro, un conservatorio musicale, spazi teatrali e mostre d’arte. Tuttavia, i lavori sono rimasti incompiuti, e i fondi investiti nella messa in sicurezza rischiano di essere sprecati. Dopo il consolidamento strutturale, sarebbe necessario un completo restauro degli interni, ma la mancanza di finanziamenti blocca ogni ulteriore intervento. Come tanti altri edifici storici della zona, anche San Giovanni in Parco suscita progetti e idee, che, purtroppo, rimangono solo visioni, nonostante il valore inestimabile del complesso. Urgono investimenti, sia pubblici che privati, per interrompere il ciclo di degrado e abbandono, e restituire finalmente lustro a questo prezioso patrimonio.