Apprendimento scolastico: valutazione negativa della didattica a distanza, con risultati preoccupanti nelle scuole secondarie

Apprendimento scolastico: valutazione negativa della didattica a distanza, con risultati preoccupanti nelle scuole secondarie

Le valutazioni Invalsi evidenziano un declino nelle competenze degli studenti, con risultati particolarmente critici al Sud e nelle isole, dove si registra anche un aumento della dispersione scolastica. La pandemia ha imposto un radicale cambiamento nel sistema educativo, con l’improvvisa transizione alla didattica a distanza (DAD) per milioni di studenti di ogni livello. L’analisi dei risultati Invalsi del 2022, a confronto con quelli del 2019 (non essendo disponibili dati per il 2020), evidenzia una situazione eterogenea. Nella scuola primaria, oltre un milione e centomila alunni (seconda-quinta elementare) hanno mostrato risultati accettabili, con dati sostanzialmente uniformi sul territorio nazionale e un lieve calo nelle abilità matematiche. Il quadro si complica nella scuola secondaria di primo grado, dove circa 530.000 studenti hanno registrato un calo del 4% in italiano, con punte di criticità in Sicilia, Sardegna e Calabria; solo il Trentino mantiene livelli stabili. Analogamente, il 44% degli studenti mostra difficoltà in matematica, mentre Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia si mantengono su livelli accettabili. Risultati scarsi si registrano anche in Sicilia, Sardegna, Calabria, Liguria e Toscana. Nella scuola secondaria di secondo grado, 475.000 studenti dell’ultimo anno hanno partecipato ai test, con una bassa adesione in Campania, Puglia e Calabria, indice di un elevato tasso di abbandono scolastico legato alla DAD. I risultati sono allarmanti: un decremento del 10% in italiano e del 9% in matematica rispetto al 2019, a fronte di una relativa stabilità nell’inglese. Campania e Calabria mostrano i dati più preoccupanti, con il 65% di studenti con competenze insufficienti in italiano.