Obbligo di mantenimento: la Cassazione ribadisce il dovere di autonomia dei figli

Obbligo di mantenimento: la Cassazione ribadisce il dovere di autonomia dei figli

La Corte di Cassazione ha recentemente ribadito un principio fondamentale: l’obbligo dei genitori di mantenere i figli non è illimitato nel tempo. A differenza di quanto si potrebbe erroneamente pensare, tale obbligo non ha finalità prettamente assistenziali, ma mira a favorire l’integrazione sociale dei giovani. Una sentenza del luglio 2023, che conferma una precedente decisione dell’agosto 2020, sottolinea la necessità che i figli si adoperino per conseguire l’indipendenza con la massima celerità. Questo non significa una automatica cessazione dell’obbligo di mantenimento al compimento dei diciotto anni, ma piuttosto un appello alla responsabilità individuale. L’eventuale sostegno economico da parte dei genitori decade qualora il figlio, raggiunto un’età congrua, dimostri mancanza di impegno negli studi o rifiuti offerte lavorative adeguate, magari guidato da aspettative professionali irrealistiche e disgiunte dalle concrete possibilità offerte dal mercato del lavoro. La Suprema Corte precisa che l’assegno di mantenimento non deve essere un sussidio incondizionato, ma uno strumento di supporto al percorso di inserimento nella società. La valutazione di ogni singolo caso dovrà essere effettuata con attenzione, mirando a contrastare sia la prolungazione inerziale degli studi, sia l’atteggiamento di chi, terminata la formazione, pretende un ulteriore sostegno economico in attesa di realizzare ambizioni professionali poco realistiche, senza considerare le effettive condizioni del mercato occupazionale. In sostanza, la Cassazione incoraggia i giovani a un approccio pragmatico alla vita, suggerendo di perseguire le proprie aspirazioni con impegno e senza la dipendenza economica dai genitori.