Variante inglese: sei casi a Napoli tra passeggeri da Londra

Variante inglese: sei casi a Napoli tra passeggeri da Londra

Sei viaggiatori provenienti dal Regno Unito sono risultati positivi alla cosiddetta variante inglese del SARS-CoV-2, presentando le mutazioni caratteristiche del gene S. L’individuazione è avvenuta grazie alla collaborazione tra l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il Tigem e il Ceinge, a seguito di controlli all’aeroporto di Capodichino, prima dell’entrata in vigore del divieto di voli provenienti dal Regno Unito. Sono in corso ulteriori analisi in collaborazione con l’Istituto Spallanzani. A partire dal 20 dicembre, tutti i passeggeri provenienti dal Regno Unito sono stati sottoposti a test molecolari nasofaringei, consentendo l’immediata identificazione e sorveglianza dei casi positivi. Il sequenziamento genetico ha confermato la presenza della variante inglese in sei individui. Questo studio fa parte del progetto Gencovid, lanciato dalla Regione Campania all’inizio della pandemia per studiare il virus tramite un monitoraggio capillare sul territorio, l’individuazione tempestiva dei focolai e la ricostruzione filogenetica della diffusione del virus. Questa iniziativa, che riunisce i migliori istituti di ricerca campani, ha permesso di analizzare circa 2000 campioni durante la pandemia. Questi dati saranno presto pubblicati sulla piattaforma internazionale Gisaid. Il progetto Gencovid, coordinato dall’Izsm (che ha elaborato 400.000 tamponi nei suoi laboratori di Portici), ha consentito interventi tempestivi e mirati nella gestione delle emergenze. Il Tigem, centro di eccellenza in biologia molecolare, ha eseguito il sequenziamento genetico, mentre il Ceinge ha isolato i ceppi virali per testare in vitro l’efficacia di potenziali inibitori della replicazione virale. “L’identificazione di questi sei casi – ha dichiarato il Presidente Vincenzo De Luca – è avvenuta dopo l’ordinanza regionale che ha sospeso i voli provenienti dal Regno Unito. Continueremo un’attenta sorveglianza degli arrivi e dell’evoluzione epidemiologica per garantire la massima sicurezza. Questa ricerca, svolta dai nostri centri di eccellenza grazie ai finanziamenti regionali di marzo, è di grande valore scientifico e costituirà un prezioso supporto per le future attività.”