Il silenzioso abbandono di un medico Covid-positivo

Il silenzioso abbandono di un medico Covid-positivo

Un biotecnologo del centro trasfusionale dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, Pasquale De Maio, ha denunciato una grave carenza di assistenza sanitaria dopo aver contratto il Covid-19 il 29 ottobre. Dopo aver segnalato febbre al suo primario, il dottor Oricchio, è stato sottoposto a tampone molecolare nell’area Covid dell’ospedale. Tornato a casa, ha iniziato a sperimentare un crescente malessere, aggravato dalla sua preesistente condizione cardiaca (un infarto due anni prima). Ricevuta la diagnosi positiva, De Maio si è ritrovato solo a combattere la malattia, alle prese con la difficoltà respiratoria e l’ansia. Una volta migliorata la saturazione di ossigeno, ha tentato ripetutamente, senza successo, di contattare l’Unità di Crisi Sanitaria (USCA) per un nuovo tampone di controllo. Le sue chiamate sono state sistematicamente ignorate, o interrotte dopo pochi squilli. La disperazione lo ha spinto a chiedere aiuto al sindaco tramite messaggistica, ricevendo solo una silenziosa visualizzazione del messaggio. Per quindici giorni, De Maio si è trovato completamente abbandonato a se stesso, costretto ad affrontare la malattia e la burocrazia inefficiente. La sua esperienza evidenzia le criticità di un sistema sanitario, secondo il medico, gravato da tagli indiscriminati e da una priorità rivolta all’apparenza politica piuttosto che alla reale assistenza dei cittadini. L’ultima speranza è riposta in un intervento della polizia municipale di Roccapiemonte. La sua denuncia rappresenta un’allarmante testimonianza di malasanità e di un’inaccettabile mancanza di supporto per chi si trova in difficoltà.