Chirurgia mini-invasiva per insufficienza venosa: nuovi parametri per un accesso più ampio

Un recente studio osservazionale condotto dal dottor Maurizio Pagano, presidente della Società Italiana di Flebologia (SIFL) e chirurgo presso l’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani, ha ampliato le possibilità di accesso a tecniche chirurgiche mini-invasive per l’insufficienza venosa. Presentati al dodicesimo Congresso nazionale sulle patologie vascolari a Vietri sul Mare, i risultati, ottenuti su oltre 3200 pazienti, dimostrano l’esistenza di nuovi parametri anatomici ed emodinamici che consentono di valutare con maggiore precisione l’idoneità dei pazienti a tali procedure. Tradizionalmente, il diametro della vena safena a livello della coscia e il tempo di reflusso erano i principali indicatori. Lo studio del dottor Pagano, invece, evidenzia la necessità di considerare anche il diametro safenico a livello inguinale e crostale, nonché la velocità e la portata del reflusso, per una più accurata valutazione preoperatoria. Questa innovazione, frutto della tecnica EVST (“safena esclusa”) ideata dallo stesso dottor Pagano, apre le porte a pazienti precedentemente esclusi, migliorando l’efficacia e la sicurezza degli interventi. Un caso emblematico è quello di una paziente siciliana, operata con successo a Pagani con la tecnica EVST, che presentava parametri considerati in precedenza inadatti alle procedure mini-invasive, ottenendo un rapido recupero postoperatorio e un notevole miglioramento della qualità di vita. Il congresso, che ha visto la partecipazione di eminenti flebologi e chirurghi vascolari da tutta Italia, ha inoltre ospitato la prima riunione campana della neonata Federazione Flebologica Italiana, arricchendo il dibattito scientifico con contributi di esperti di emodinamica e linfedema oncologico. La condivisione di queste nuove conoscenze rappresenta un significativo passo avanti nella cura delle patologie venose, offrendo a un numero maggiore di pazienti la possibilità di beneficiare di interventi meno invasivi.