Un’eredità di servizio e coraggio: la storia di Franco De Angelis

Un’eredità di servizio e coraggio: la storia di Franco De Angelis

La presentazione del libro “Quando tutto cambia. Storia di Franco”, scritto da Francesca De Angelis, si è svolta presso l’aula consiliare di Castel San Giorgio. Il volume narra la vicenda del brigadiere dei Carabinieri Franco De Angelis, zio dell’autrice, colpito da un cancro al polmone a seguito dell’esposizione all’uranio impoverito durante il servizio. L’opera ripercorre l’infanzia di Franco, il suo sogno di indossare la divisa e la dura realtà di una diagnosi inaspettata dopo una vita dedicata al dovere e al prossimo. L’evento, fortemente voluto dal sindaco Paola Lanzara, si è celebrato nel comune natale del brigadiere, Campomanfoli, frazione di Castel San Giorgio, dove ora risiede a Nocera Superiore. La serata, allietata dalla musica della banda comunale, ha visto la partecipazione di numerose personalità, tra cui l’onorevole Edmondo Cirielli e alti ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, tra cui i colonnelli Antonino Neos e Massimo Cagnazzo, il tenente colonnello Francesco Mortari, e i maggiori Michele Avagnale, Alessandro Cisternino e Alessandro De Vico. Moderati dalla giornalista Pina Pisacane, i rappresentanti dell’Arma hanno condiviso ricordi di stima e amicizia per il brigadiere, evidenziando la sua dedizione al servizio e alla comunità. Il sindaco Lanzara ha sottolineato l’onore che Castel San Giorgio prova nel celebrare Franco De Angelis, evidenziando anche la battaglia legale intrapresa per difendere i propri diritti di militare colpito da malattia professionale. L’onorevole Cirielli ha lodato il coraggio e la forza d’animo di De Angelis, che ha trasformato la propria esperienza in un monito sull’importanza del lavoro delle forze dell’ordine e sulla necessità di tutelarne la salute. La serata si è conclusa con la consegna di una targa commemorativa da parte dell’amministrazione comunale e con l’inno di Mameli. Franco De Angelis, commosso dalla partecipazione, ha espresso la sua gratitudine per il sostegno ricevuto dall’Arma, definendola la sua “famiglia” in questa difficile battaglia contro la malattia.