L’ascesa del populismo: un’analisi delle elezioni europee e locali

Le elezioni europee e amministrative imminenti tengono col fiato sospeso candidati e partiti. A Pagani e Nocera Superiore, comuni limitrofi, la scena politica appare statica, con candidati di vecchia data che tornano in campo dopo un periodo di assenza. Le Europee, invece, promettono una competizione serrata tra Forza Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Si prevede una sfida particolarmente accesa tra il PD e il M5S, con Forza Italia relegata a un ruolo di osservatore. Le tensioni interne al PD, con le fazioni che si contrappongono, potrebbero favorire il Movimento 5 Stelle. Inoltre, l’eventuale successo di forze politiche di ispirazione simile a quella di Syriza in Grecia, potrebbe sorpendere tutti. Il principale pericolo, tuttavia, rimane il populismo di Beppe Grillo. Quest’ultimo, abile comunicatore, sfrutta il malcontento popolare verso la classe politica tradizionale, presentandosi come soluzione ai mali del Paese. Tuttavia, come accade per tutti i movimenti populisti, Grillo scarica la responsabilità del mancato successo sull’elettorato. Una breve memoria storica ricorda il populismo di Guglielmo Giannini con il “Fronte dell’Uomo qualunque”, e quello di Umberto Bossi con la Lega Nord: esempi di movimenti nati con promesse rivoluzionarie e conclusi con un fallimento. Grillo, il nuovo “turista della democrazia”, si contraddistingue per una serie di posizioni incoerenti e contraddittorie: dalla rinuncia al finanziamento pubblico, alle critiche alla presenza in televisione, fino alle proposte di un processo mediatico ai giornalisti. Nonostante le dichiarazioni di Casaleggio sulla disponibilità a governare in caso di vittoria, la coerenza del Movimento 5 Stelle rimane discutibile. In definitiva, l’appello è a una scelta ponderata da parte degli elettori, invitandoli a evitare di rafforzare le forze populiste, per evitare di pentirsi delle proprie scelte.