L’ortaggio di Nocera che vince contro il pomodoro San Marzano: il cipollotto nocerino è un’eccellenza assoluta

Meno noto del San Marzano, il cipollotto Nocerino è un tesoro millenario dell’Agro Sarnese Nocerino. Scopri la sua storia, sapore unico e versatilità in cucina.

L’ortaggio di Nocera che vince contro il pomodoro San Marzano: il cipollotto nocerino è un’eccellenza assoluta
Meno noto del San Marzano, il cipollotto Nocerino è un tesoro millenario dell’Agro Sarnese Nocerino. Scopri la sua storia, sapore unico e versatilità in cucina.

Mentre il pomodoro San Marzano è universalmente celebrato come l’oro rosso della Campania, un altro gioiello culinario si coltiva con discrezione nelle fertili pianure dell’Agro Sarnese Nocerino, tra le province di Napoli e Salerno: il cipollotto Nocerino. Questo ortaggio, pur essendo la seconda coltura più importante di queste terre vulcaniche dominate dal Vesuvio e attraversate dal fiume Sarno, rimane inspiegabilmente nell’ombra. Eppure, parliamo di un prodotto con una storia millenaria, l’ortaggio DOP più antico di sempre, con ben duemila anni di tradizione che ne attestano l’importanza e la profonda connessione con il territorio.

La sua eccellenza è tale da meritare un posto d’onore accanto ai prodotti più rinomati della regione. La sua storia affonda le radici in un passato remoto, facendone non solo un ingrediente ma un vero e proprio simbolo storico-gastronomico di queste terre generose.

Una storia millenaria e un legame indissolubile con il territorio

Una storia millenaria e un legame indissolubile con il territorio

Il territorio, custode di millenni di storia e di un legame indissolubile.

 

Il legame del cipollotto Nocerino con la sua terra è così antico e profondo da essere immortalato negli affreschi del Larario del Sarno, una cappella ritrovata tra gli scavi di Pompei, dove sono raffigurati i cipollotti stessi. Questa testimonianza storica del I secolo a.C. sottolinea una tradizione ininterrotta che prosegue ancora oggi.

Le aziende dell’Agro Sarnese Nocerino coltivano e commercializzano questi ortaggi tutto l’anno. Il clima mite e il terreno fertile di origine vulcanica, infatti, permettono semine e trapianti continui, da luglio fino ad aprile. L’area geografica di produzione della DOP include ben 21 Comuni, distribuiti tra le province di Salerno e Napoli, in particolare nella zona pompeiano-stabiese. Qui, i cipollotti vengono coltivati esclusivamente in pieno campo, preservando le loro qualità intrinseche.

I cipollotti Nocerino sono di varietà diverse, generalmente di piccole o medie dimensioni, con un bulbo cilindrico schiacciato ai poli, che misura tra i 2 e i 4 cm. Le foglie sono lunghe e di un intenso colore verde, mentre le tuniche, ovvero gli strati esterni, sono di un bianco candido e lucente. Dopo la raccolta, ogni bulbo subisce un’attenta lavorazione: lavaggio accurato, pelatura a mano per garantirne omogeneità e brillantezza, eliminazione delle foglie e di parte delle radici, e infine vengono legati in caratteristici mazzetti, pronti per essere gustati.

Sapore inconfondibile e versatilità in cucina

Sapore inconfondibile e versatilità in cucina

Il sapore inconfondibile e la versatilità: protagonisti in ogni cucina.

 

Ciò che rende il cipollotto Nocerino un ortaggio così speciale sono le sue qualità organolettiche distintive. La sua brillantezza e la fragranza sono immediatamente percettibili, seguite da una consistenza unica: croccante ma incredibilmente tenera al palato. Ma è il sapore a fare la differenza: dolce e delicato, completamente privo di note acri, sapido e al contempo aromatico, regala un’esperienza gustativa inimitabile.

Questo ortaggio non è solo delizioso, ma anche molto digeribile e ricco di virtù salutari, rendendolo un ingrediente prezioso per una dieta equilibrata. È squisito gustato fresco, tagliato finemente in insalata, dove la sua dolcezza e croccantezza possono esprimersi al meglio.

La sua versatilità in cucina è testimoniata sia dalla storia che dalla gastronomia contemporanea. Già nell’antica Roma, Lucrezio nel De Rerum Natura (I sec. a.C.) menzionava la “terrina lucreziana”, una ricetta che lo vedeva protagonista insieme ad aringhe affumicate, miele, mosto cotto e mentuccia. Oggi, il cipollotto Nocerino è prediletto dagli chef per la sua capacità di elevare molti piatti. Può essere saltato in padella per insaporire un semplice piatto di pasta, grigliato leggermente e servito su bruschette croccanti, o utilizzato in preparazioni in agrodolce che accompagnano magnificamente piatti di carne, come l’agnello o il prosciutto di Praga, o di pesce, come il baccalà, donando un tocco di raffinatezza e un gusto equilibrato.