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Se non hai ricevuto ancora la tredicesima, potresti avere una bellissima sorpresa | Il caso del bonifico fantasma

Molti lavoratori aspettano la tredicesima a dicembre, ma potresti averla già ricevuta mensilmente. Scopri perché, come verificarlo e difenderti da spiacevoli sorprese.

Ogni anno, l’attesa per la tredicesima mensilità a ridosso delle festività natalizie è un momento di grande aspettativa. Questo beneficio, un diritto riconosciuto a tutti i lavoratori con contratto subordinato, rappresenta un importante aiuto per le spese di fine anno. Tuttavia, non tutti sanno che questa somma aggiuntiva non sempre arriva in un unico blocco a dicembre. Esiste infatti una modalità di erogazione legale che prevede il pagamento della tredicesima ripartita mensilmente, aggiungendosi allo stipendio del mese in cui viene maturata. Questo può portare a una situazione in cui un lavoratore, ignaro di questa clausola contrattuale, attende invano un importo significativo a dicembre. In tal caso, nella busta paga di dicembre, in assenza dell’erogazione tradizionale, potrebbe figurare solamente 1/12 della tredicesima, ossia il rateo maturato in quel mese, generando delusione e confusione. Essere informati è cruciale per evitare spiacevoli sorprese.

Il diritto alla tredicesima e le sue modalità di erogazione

Il diritto alla tredicesima: modalità di erogazione spiegate.

La tredicesima mensilità, o “gratifica natalizia”, è un diritto fondamentale del lavoratore, garantito dalla Costituzione italiana e dettagliato nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). La sua funzione primaria è quella di fornire un supporto economico aggiuntivo. Sebbene la tradizione preveda il pagamento in un’unica soluzione a dicembre, la normativa italiana offre flessibilità. La legge permette che il versamento della tredicesima possa avvenire anche in modo frazionato durante l’anno, purché questa modalità sia esplicitamente prevista e concordata nel contratto individuale di lavoro tra datore e dipendente. Questo implica un accordo scritto, firmato da entrambe le parti, che attesti chiaramente questa scelta. Senza tale accordo formale e trasparente, la modalità di pagamento standard e prevalente rimane quella del versamento in un’unica soluzione. È cruciale comprendere che la flessibilità nel metodo di pagamento non è una decisione unilaterale del datore di lavoro, ma richiede sempre una base contrattuale solida e l’accettazione del dipendente. Le ragioni di questa scelta possono variare, dalla gestione più fluida del cash flow aziendale alla preferenza del dipendente di ricevere un importo leggermente maggiore ogni mese.

Cosa fare per non cadere in errore: verifica il tuo contratto

Verifica il tuo contratto: un passo fondamentale per evitare spiacevoli errori.

Per evitare spiacevoli sorprese e incomprensioni, è fondamentale per ogni lavoratore essere proattivo e informato riguardo alle specifiche modalità di pagamento della propria tredicesima. Il primo e più importante passo essenziale è leggere attentamente il proprio contratto individuale di lavoro. Qualsiasi clausola relativa al pagamento frazionato o anticipato della tredicesima deve essere chiaramente indicata e sottoscritta in questo documento. Purtroppo, non è raro imbattersi in situazioni in cui datori di lavoro, per disinformazione, scarsa trasparenza o, peggio, per malafede, omettono di consegnare una copia del contratto al dipendente al momento dell’assunzione o non forniscono tutte le delucidazioni necessarie. Ad esempio, un datore di lavoro promette una retribuzione di 1.000 euro, omettendo però che a tale cifra ci si arriva grazie al rateo di tredicesima maturata mensilmente. Lo stipendio, quindi, verrà erogato per 12 e non per 13 mensilità come invece si potrebbe pensare, portando a una potenziale delusione a dicembre.

Se sei stato assunto di recente o hai dubbi, non esitare a chiedere chiarimenti dettagliati al tuo datore di lavoro o all’ufficio Risorse Umane. È un tuo diritto essere pienamente informato. Verifica sempre le tue buste paga con attenzione: il rateo di tredicesima, se erogato mensilmente, dovrebbe essere indicato esplicitamente con una voce dedicata o una nota esplicativa. In caso di persistenza dei dubbi o di mancanza di chiarezza, considera di consultare un sindacato o un consulente del lavoro, che potrà aiutarti a interpretare il tuo contratto e le tue buste paga. Essere informati e consapevoli dei propri diritti contrattuali è la migliore protezione contro eventuali malintesi o pratiche scorrette, garantendo che tu riceva ciò che ti spetta nella modalità corretta.

Renato De Filippi

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