Soldi in arrivo per i laureati_risorgimentonocerino.it
Se hai meno di 40 anni e fai ricerca, questa è una delle occasioni più pesanti del 2025: 32.000 euro per 12 mesi di progetto.
Per molti laureati il problema non è la voglia di studiare o di fare ricerca, ma la realtà: trovare il tempo, il laboratorio giusto e soprattutto un sostegno economico che permetta di lavorare sul serio, senza vivere di “mezze soluzioni”. È qui che una borsa da 32.000 euro cambia il peso delle cose, perché non è un premio simbolico ma un finanziamento strutturato, pensato per reggere un intero anno di attività.
L’opportunità arriva con il bando 2025 della IBSA Foundation for Scientific Research e mette a disposizione 6 borse di studio da 32.000 euro ciascuna per progetti di ricerca scientifica della durata di 12 mesi, da svolgere in Italia o all’estero. La scadenza che decide tutto è una: 31 gennaio 2026. Dopo quella data, chi resta fuori dovrà attendere eventuali selezioni successive.
Come indicato dal bando della IBSA Foundation, i progetti possono essere ospitati da università, ospedali o altri centri di ricerca pubblici o privati, purché l’obiettivo sia fare ricerca biomedica e divulgarne i risultati senza finalità economiche. Le aree previste sono Dermatologia, Endocrinologia, Fertilità–Urologia, Medicina del Dolore con Ortopedia e Reumatologia, Healthy Aging e Medicina Rigenerativa, con un meccanismo particolare: due borse saranno assegnate all’area che riceverà il maggior numero di progetti.
Accanto alle sei borse principali c’è anche un “extra” dedicato: un premio speciale da 5.000 euro, il Research Equity Prize, riservato al miglior progetto svolto in enti di ricerca o università di Paesi in via di sviluppo. I progetti vincitori devono essere avviati nel 2026, quindi la candidatura non è una promessa generica: è un calendario concreto.
Possono candidarsi persone di qualsiasi nazionalità, ma con paletti precisi: bisogna avere meno di 40 anni alla scadenza della domanda e possedere una laurea in medicina, biologia, farmacia, biotecnologie o bioingegneria. Inoltre, occorre essere in percorsi come dottorato, post-dottorato, assegni di ricerca o specializzazione, mentre sono esclusi profili con posizione lavorativa permanente. Serve anche la disponibilità a lavorare presso l’istituzione ospitante per tutti i 12 mesi.
La parte economica è chiara: i 32.000 euro sono indicati al lordo di tasse e imposte e rappresentano lo “stipendio” per coprire spese come mobilità e costo della vita, con erogazione in due rate sul conto indicato dal candidato. La domanda si presenta online e richiede curriculum, un elenco di pubblicazioni peer reviewed (da 1 a 3) e una lettera di presentazione con breve autopresentazione: qui, più che la fretta, conta la qualità di ciò che proponi.
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