Benzina, c'è il sorpasso - Canva - www.risorgimentonocerino.it
Il sorpasso non è più un’ipotesi: dal 1° gennaio 2026 cambia l’accisa e il gasolio rischia di superare la benzina al litro.
Per anni il diesel è stato percepito come il carburante “conveniente” per eccellenza, soprattutto da chi macina chilometri e guarda ogni centesimo sul display della pompa. Adesso, però, quel vantaggio è destinato a traballare: la data ufficiale è il 1° gennaio 2026 e segna un passaggio che, per molti automobilisti, suona come uno spartiacque vero.
Come indicato da Quattroruote, il cambio di scenario arriva con la rimodulazione delle accise: dal Capodanno 2026 scatta una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi al litro e, in parallelo, un aumento di 4,05 centesimi al litro sul gasolio. Tradotto: il meccanismo fiscale che finora ha tenuto il diesel un passo indietro rischia di invertirsi, trasformando la “verde” nel carburante più leggero per il portafoglio.
Il cuore della svolta sta in una cifra precisa: dal 1° gennaio 2026 l’accisa sarà identica per benzina e gasolio, pari a 0,6729 €/l (672,90 euro ogni mille litri). Se la filiera non decidesse di assorbire parte del colpo sui margini, il risultato più probabile è quello che dà il senso al “sorpasso storico”: il diesel al pubblico più caro della benzina.
Per capire quanto potrebbe pesare, basta guardare una simulazione basata sui prezzi rilevati l’8 dicembre dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy: 1,718 €/l la benzina e 1,684 €/l il gasolio. Con l’accisa rimodulata, ipotizzando materia prima e margini invariati, la benzina scenderebbe a 1,669 €/l e il gasolio salirebbe a 1,733 €/l, con il diesel avanti di oltre 6 centesimi al litro.
Quando i prezzi si muovono di pochi centesimi, l’effetto sembra piccolo finché non lo si traduce in un pieno. Nell’esempio riportato, per una vettura del segmento C con serbatoio da 40 litri il pieno a benzina passerebbe in media da 68,72 a 66,76 euro. Sul fronte opposto, chi va a gasolio vedrebbe la stessa operazione salire da 67,36 a 69,32 euro, con un ribaltamento netto rispetto all’abitudine di molti.
C’è però un altro elemento che può cambiare la fotografia, almeno all’inizio: l’ipotesi che i produttori e i distributori intervengano sui margini, oggi più alti sul gasolio, per smorzare l’impatto. In questa direzione va anche la previsione citata del presidente dell’Unem, Gianni Murano: da gennaio 2026 l’allineamento delle accise potrebbe rendere il diesel più caro della benzina di 3 centesimi. In ogni caso, la data resta quella e il sorpasso, per la prima volta, ha un calendario preciso.
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