ULTIM’ORA Garlasco, Alberto Stasi ha mentito: quel lato oscuro con Chiara rimasto sepolto per anni | Adessi si spiega tutto
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Il legame tra Chiara Poggi e Alberto Stasi è stato per anni raccontato come quello di una giovane coppia affiatata, fatta di studio condiviso, progetti e quotidianità tranquilla. Ma la ricostruzione dei testimoni – amici, parenti e vicini – consegna un’immagine molto diversa, più fragile e più complessa. Un equilibrio basato su sentimenti autentici da parte di Chiara, ma anche su una serie di omissioni che, col tempo, hanno iniziato a incrinare la fiducia. Una trama silenziosa di bugie e mezze verità che oggi appare centrale per comprendere la dinamica emotiva di quel rapporto.
Chiara era profondamente innamorata, lo sosteneva nel percorso universitario e cercava di condividere ogni momento possibile. Eppure, già nel 2007 – e anche negli anni precedenti – alcuni episodi avevano iniziato a emergere tra le chiacchiere dei conoscenti: spostamenti non dichiarati, comportamenti ambigui, informazioni date a metà. Tutto mentre lei, ignara o incredula, cercava di mantenere serena una relazione che, sotto la superficie, nascondeva più ombre del previsto.
Le bugie quotidiane: spostamenti nascosti e spiegazioni che non tornavano
Secondo amici e vicini, uno dei comportamenti più ricorrenti di Alberto Stasi riguardava proprio la gestione dei suoi spostamenti. A Chiara diceva di essere a casa a studiare, mentre testimoni riferivano di averlo visto uscire, guidare verso l’autostrada o recarsi in zone che non coincidevano con la versione raccontata alla fidanzata. Alcuni episodi furono osservati direttamente nella primavera del 2007, altri già l’anno prima.
Quando Chiara veniva a conoscenza di queste segnalazioni, reagiva con irritazione ma cercava sempre un confronto diretto. Chiedeva spiegazioni, cercava rassicurazioni, provava a ricostruire la verità. Stasi, però, minimizzava: «È stato un errore, ero a casa», spiegava, attribuendo tutto a malintesi o a “falsi avvistamenti”. Un modo di riassorbire la tensione che però lasciava dietro di sé una scia di sospetti e piccole fratture emotive.

Controllo, omissioni e un rapporto più fragile di quanto sembri
Le bugie non riguardavano soltanto i movimenti. Alcuni testimoni parlano di un atteggiamento controllante e selettivo da parte di Stasi: decideva cosa dire e cosa no, filtrava le informazioni, evitava di raccontare a Chiara intere parti delle sue giornate. Alcuni amici arrivarono persino a smettere di riferire alla ragazza certi avvistamenti, temendo che potessero solo provocare litigi.
Questa gestione ambigua creava una distanza silenziosa e difficile da interpretare per Chiara, che – pur intuendo qualcosa – continuava a mostrarsi comprensiva, paziente, protettiva. Anche episodi apparentemente banali contribuivano a rafforzare questa sensazione: come durante la vacanza studio a Londra, quando lei arrivò entusiasta per raggiungerlo e lui non si presentò in aeroporto per accoglierla. Un gesto che la deluse, ma che non incrinò la sua convinzione di poter costruire giorni felici insieme.
Col senno di poi, quel mosaico di silenzi e omissioni assume contorni più nitidi. Le testimonianze restituiscono infatti un rapporto segnato da un forte squilibrio emotivo: da una parte l’amore pieno e limpido di Chiara Poggi, dall’altra comportamenti che sembravano orientati più a evitare discussioni che a costruire un’autentica trasparenza. Un contesto umano fatto di affetto e fragilità, di vicinanza e inganni quotidiani.
È in questo intreccio che si inserisce la vicenda giudiziaria più dolorosa degli ultimi anni, un caso che continua a scuotere l’opinione pubblica e che ancora oggi trova nelle dinamiche della coppia uno degli elementi più complessi da interpretare. Perché dietro l’amore di Chiara e le bugie di Alberto si nasconde un quadro che, solo con il tempo, è diventato davvero visibile nella sua interezza.
