Assegno Unico 2026, le nuove soglie ISEE cambiano: migliaia di famiglie crollano a picco | Zero soldi per loro
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Il 2026 segna un passaggio decisivo per l’Assegno Unico, il sostegno economico oggi più esteso e strutturato per le famiglie con figli. La rivalutazione ISTAT, fissata all’1,4%, modifica importi e soglie ISEE, aprendo scenari molto diversi tra chi potrà beneficiare di un incremento, seppur moderato, e chi invece si ritroverà a fare i conti con un sistema ricalibrato che rimescola le fasce di riferimento. In un periodo di inflazione persistente e costi familiari in crescita, anche pochi euro al mese possono incidere sul bilancio quotidiano, ed è proprio qui che l’aggiornamento 2026 assume un peso concreto.
L’obiettivo della rivalutazione è mantenere stabile il potere d’acquisto dell’assegno, adeguandolo all’aumento del costo della vita. Ma la vera novità non sta solo nelle cifre aggiornate: la revisione dei parametri ISEE potrebbe spingere molte famiglie a scendere in una fascia più favorevole, ricevendo quindi importi più alti. Un cambiamento che, pur non rivoluzionario, potrebbe avere effetti significativi per chi si trova a pochi euro dalla soglia successiva.
Gli importi aggiornati: quanto aumentano davvero gli assegni nel 2026
L’adeguamento ISTAT porta a un incremento degli importi mensili che, pur contenuto, introduce differenze misurabili. Il valore massimo dell’Assegno Unico per ogni figlio minorenne sale a 203,81 euro nelle famiglie con ISEE fino a 17.468,51 euro, superando i 201 euro del 2025. Sul lato opposto della scala economica, chi si colloca entro una soglia ISEE di 46.230,35 euro riceverà un minimo di 59,83 euro, invece dei 57,50 euro precedenti. Incrementi piccoli, ma costanti, che confermano la volontà di mantenere un adeguamento proporzionato all’aumento dei prezzi.
Gli aggiornamenti riguardano anche i figli con disabilità. L’Assegno Unico 2026 prevede importi rivisti in base al grado di gravità: 122,28 euro per i figli non autosufficienti, 110,63 euro per le disabilità gravi e 99,06 euro per le disabilità medie. Importi ritoccati che intendono sostenere in modo specifico le famiglie che vivono situazioni di maggiore fragilità, confermando la natura inclusiva della misura.

ISEE rivisto e maggiorazioni confermate: cosa cambia davvero per le famiglie
Il 2026 porta con sé un aggiornamento del calcolo ISEE destinato a incidere profondamente sugli importi ricevuti. La revisione dei parametri patrimoniali potrebbe far rientrare diverse famiglie in scaglioni più bassi, ampliando quindi l’accesso agli importi più alti dell’Assegno Unico. Un effetto potenzialmente rilevante, soprattutto per i nuclei che si trovano al limite tra due fasce ISEE e che potrebbero beneficiare di un incremento automatico.
Restano attive le maggiorazioni già previste, anch’esse aggiornate all’indice ISTAT. Per i figli successivi al secondo, l’importo sale a 99,06 euro. Per le madri under 21 si arriva a 23,32 euro. E per i nuclei in cui entrambi i genitori lavorano il beneficio raggiunge i 34,88 euro. Poche decine di euro, ma distribuite su milioni di famiglie, con un impatto complessivo che conferma il ruolo dell’Assegno Unico come pilastro del welfare italiano.
In un contesto economico ancora gravato dall’aumento dei prezzi e da spese familiari sempre più pesanti, l’adeguamento 2026 non rappresenta una rivoluzione, ma un aggiustamento necessario. Un meccanismo di equilibrio che cerca di non lasciare indietro nessuno, accompagnando i nuclei familiari in una fase storica che richiede più sostegno e maggiore stabilità. L’Assegno Unico, con i suoi nuovi importi e la revisione delle soglie ISEE, continua dunque a essere il principale strumento attraverso cui lo Stato interviene nelle sfide quotidiane delle famiglie italiane.
