Famiglia nel bosco, “La decisione può arrivare in ore”: le sorti dei bambini nelle loro mani | Dove li stanno portando

Famiglia nel bosco, “La decisione può arrivare in ore”: le sorti dei bambini nelle loro mani | Dove li stanno portando

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Un’udienza fissata all’improvviso potrebbe ribaltare tutto e permettere il ricongiungimento immediato

Sembrava una storia destinata a trascinarsi ancora per mesi, con ricorsi, udienze e tempi lunghi della giustizia minorile. E invece, all’improvviso, sul destino della cosiddetta “famiglia nel bosco” si è aperto uno spiraglio inatteso. I tre bambini di Catherine Birmigham e Nathan Trevallion potrebbero davvero tornare a casa per Natale, molto più rapidamente di quanto chiunque si aspettasse. A riaccendere la speranza è stata la decisione del Tribunale dei Minori dell’Aquila di convocare per giovedì un’udienza urgente, richiesta dalla difesa, che potrebbe diventare il punto di svolta dell’intero caso.

Una data che nessuno immaginava, arrivata dopo settimane in cui i piccoli hanno vissuto nella struttura protetta di Vasto sotto la supervisione dei servizi sociali. E ora, mentre i genitori attendono con ansia di sapere se il loro incubo stia per finire, cresce anche la possibilità che la famiglia possa riabbracciarsi nella nuova casa in pietra a Palmoli, costruita proprio per accoglierli di nuovo.

Perché l’udienza di giovedì può cambiare tutto

I giudici che il 14 novembre avevano disposto l’allontanamento dei bambini e la sospensione della responsabilità genitoriale, potrebbero ora rivedere la loro posizione alla luce dei passi compiuti dalla coppia. La difesa vuole dimostrare che le criticità indicate nel provvedimento iniziale non esistono più: Catherine e Nathan hanno presentato un piano di ristrutturazione dettagliato della vecchia casa nel bosco, con il consolidamento della struttura, il ripristino dei servizi essenziali e il riallaccio dell’acqua. Una presa di responsabilità messa nero su bianco dagli avvocati come segnale concreto di collaborazione.

Nel frattempo, per tutta la durata dei lavori, la famiglia vivrà in un b&b offerto gratuitamente dal ristoratore Armando Carusi, che proprio ieri ha incontrato Nathan a Palmoli. Un pranzo insieme, legumi cucinati dallo chef australiano e un lungo confronto in vista dell’udienza decisiva. Giovedì si affronterà anche il tema della socialità dei bambini, del loro percorso educativo e degli obblighi sanitari: tre punti ritenuti cruciali dal Tribunale.

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La vita dei bambini ora e l’attesa del verdetto

I piccoli, due gemelli di sei anni e un bimbo di otto, nel frattempo continuano la loro quotidianità nella casa famiglia di Vasto. Una struttura accogliente dove, pur lontani da casa, hanno trovato una routine stabile. La madre può vederli tre volte al giorno, li accompagna ai pasti, li mette a letto e resta nella parte superiore della struttura. Giocano, disegnano, si integrano con gli altri bambini e scoprono oggetti — come i giocattoli di plastica — che nella vita precedente erano banditi per ragioni ambientali. Il padre li raggiunge quando può, portando vestiti e colori.

Per loro, per la coppia e per chi segue questa vicenda sin dall’inizio, l’udienza di giovedì rappresenta il momento in cui tutto può finalmente sbloccarsi. Se i giudici riterranno credibile il percorso di collaborazione instaurato, la famiglia potrebbe tornare unita già da venerdì. Un ritorno nella nuova casa a Palmoli che, fino a pochi giorni fa, sembrava solo un sogno lontano.