Dichiariamo fallimento, la compagnia aerea chiude i battenti per sempre | Abbiamo volato tutti con loro
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Il colpo arriva all’improvviso, ma segna la fine di un’era: una compagnia aerea storica annuncia la sospensione immediata di tutte le attività, lasciando a terra passeggeri, dipendenti e un intero territorio che per anni ha contato sui suoi collegamenti.
La decisione arriva dopo settimane di trattative e tentativi di salvataggio che, pur definiti “costruttivi”, non hanno portato al risultato sperato. Un epilogo amaro per un vettore regionale che da oltre vent’anni svolgeva un ruolo cruciale nei collegamenti fra le Isole del Canale e il Regno Unito. Senza l’ultimo sostegno economico richiesto, la gestione non è più risultata sostenibile.
A confermare lo stop è lo stesso comunicato ufficiale della compagnia, che sottolinea come la mancanza degli aiuti promessi abbia costretto alla sospensione immediata dei voli. Un evento che, nel giro di poche ore, ha cambiato la vita di migliaia di persone tra passeggeri e lavoratori.
Blue Islands ferma tutto: perché la compagnia è collassata
La compagnia regionale Blue Islands, con base a Jersey, ha interrotto ogni attività il 14 novembre. Al centro della crisi c’è il mancato accordo con il governo locale: rispetto agli 8,5 milioni di sterline previsti per sostenere l’operatività, la compagnia ne ha ricevuti soltanto 1,5.
Questo taglio ha segnato la svolta. Dopo 26 anni di servizio – con 136 voli operati solo nella settimana precedente alla chiusura e oltre 9.200 passeggeri trasportati – Blue Islands ha dovuto sospendere i voli e avviare le valutazioni necessarie per gestire le conseguenze dello stop. Il governo non ha potuto garantire ulteriori fondi, lasciando la compagnia senza la liquidità necessaria per continuare le operazioni.

Voli cancellati, passeggeri bloccati e 100 licenziamenti: cosa succede ora
La sospensione ha provocato l’immediata cancellazione di tutti i voli e l’invito ai passeggeri a non recarsi in aeroporto. Circa 1.000 persone sono rimaste a terra nei primi giorni, mentre l’intera forza lavoro – circa 100 dipendenti – è stata licenziata senza preavviso.
La chiusura è particolarmente pesante per Jersey e Guernsey, due isole abitate da oltre 150.000 persone che dipendono dai collegamenti aerei per motivi di lavoro, salute e trasporto merci. Blue Islands era il vettore principale e, in molti casi, l’unico ad assicurare tratte strategiche verso Bristol, Exeter, Newcastle, Norwich, Southampton, Dublino e Parigi, oltre alla navetta interinsulare Guernsey–Jersey.
Le altre compagnie non sono rimaste ferme: Loganair ha già annunciato che coprirà cinque delle rotte lasciate scoperte, mentre EasyJet e British Airways stanno aggiungendo capacità sui voli esistenti. Resta però incerta la possibilità che lo stop sia definitivo: il governo britannico potrebbe rivalutare un intervento, ma al momento non ci sono conferme.
