Canone Rai, arriva il taglio ufficiale: l’importo scende ancora | la nuova cifra libera spazio in bolletta
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Nel pieno delle trattative sulla Manovra, il centrodestra mette sul tavolo un taglio pesante: il canone Rai scenderebbe da 90 a 70 euro, una misura che accende entusiasmi e tensioni tra i partiti della maggioranza.
Nelle ultime ore, il clima politico si è fatto incandescente. La coperta della Manovra si è rivelata più corta del previsto e ogni forza della coalizione sta cercando di infilare nel testo finale le proprie priorità. Un puzzle complicato, che oggi la presidente del Consiglio dovrà cercare di ricomporre nel vertice di Palazzo Chigi insieme a Giancarlo Giorgetti, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi.
I margini economici sono stretti e, nonostante la scrematura degli emendamenti “desiderati”, i partiti non rinunciano ai loro cavalli di battaglia. La Lega apre il fronte con un blitz che punta ad ampliare la rottamazione fiscale alle cartelle di accertamento, misura che ha già superato un primo vaglio in Senato. Forza Italia chiede di fermare la tassazione sugli affitti brevi e di alleggerire la stretta sui crediti fiscali. Fratelli d’Italia rilancia il fondo previdenziale per i nuovi nati, mentre Noi Moderati propone detrazioni sui libri scolastici.
Il taglio al canone Rai: la misura che fa esplodere il confronto
Ma il vero nodo politico è un altro: il canone Rai. Un emendamento della Lega prevede un taglio da 90 a 70 euro per tutto il 2026, inserito all’interno di una proposta dedicata alle tv locali. Il costo stimato dell’operazione è significativo e crea immediatamente frizioni interne. Secondo le indiscrezioni, la misura è stata limata fino all’ultimo minuto prima della presentazione.
Forza Italia, però, non gradisce affatto: Antonio Tajani aveva già bollato in passato l’idea come non prioritaria, sostenendo che quelle risorse sarebbero più utili per fronteggiare emergenze reali come la sanità e le pensioni minime. E non manca un’altra preoccupazione: ridurre il canone costringerebbe la Rai a cercare nuovi spazi pubblicitari, un effetto collaterale che potrebbe penalizzare direttamente Mediaset. Un conflitto di interessi evidente in un equilibrio politico già complesso.

Tra emendamenti e strategie: le mosse dei partiti sulla Manovra
Salvini, dal canto suo, appare deciso a portare avanti la battaglia sul canone. La considera una misura popolare, utile anche in vista delle prossime Regionali. Ma la presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia dovranno valutare l’impatto complessivo della proposta, con solo 18,7 miliardi a disposizione e la rigida cornice europea che impone prudenza assoluta.
Intanto ogni partito arriva al tavolo con conti e proposte già pronte. La Lega ipotizza un aumento dell’Irap sulle banche e una revisione delle imposte legate alla rivalutazione dell’oro, con l’obiettivo di raccogliere fino a due miliardi. Fratelli d’Italia rilancia la tassa sui pacchi extra Ue e un emendamento sulle riserve auree di Bankitalia. Un mosaico di interessi incrociati che la premier dovrà tentare di armonizzare, mentre l’opposizione spinge la propria contromanovra fatta di patrimoniale, salario minimo e nuove misure sociali.
