Scordati l’aperitivo all’aperto, adesso bere alcolici ti costa una multa fino a 5.000€ | Te la compri e te la bevi a casa
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Bere una birra o un cocktail all’aperto può costare carissimo: con le nuove ordinanze in vigore in molte città italiane, consumare alcolici in luogo pubblico comporta sanzioni fino a 5.000 euro. Le regole cambiano e i controlli si intensificano.
Per molti è un gesto abituale: prendere una bottiglia o una lattina e sorseggiarla con gli amici in piazza, al parco o sul lungomare. Ma dal 2025 questa abitudine rischia di trasformarsi in un salasso. Sempre più Comuni stanno adottando ordinanze che vietano il consumo di bevande alcoliche in luoghi pubblici al di fuori dei locali autorizzati. L’obiettivo è tutelare il decoro urbano e la sicurezza, soprattutto nelle ore serali e nei fine settimana, quando si moltiplicano episodi di schiamazzi, vandalismo e rifiuti abbandonati.
Il divieto non riguarda solo i superalcolici, ma anche birre, spritz e vino in bottiglia o bicchiere, se consumati fuori dai locali o dalle aree concesse. Chi trasgredisce può incorrere in multe che partono da 100 euro e arrivano fino a 5.000 euro nei casi più gravi, in base alle disposizioni locali. Le nuove regole si inseriscono in un quadro più ampio di norme di sicurezza urbana, già previste dal decreto legislativo 14/2017, ma ora applicate con maggiore rigidità dai sindaci.
Le regole nei luoghi pubblici e le nuove ordinanze comunali
Molti centri urbani, da Milano a Roma, da Firenze a Bari, hanno deciso di introdurre restrizioni specifiche che variano a seconda delle zone e degli orari. Nelle aree del centro storico, nei pressi dei monumenti o in prossimità di locali e discoteche, il divieto di consumo e trasporto di alcolici è ormai la norma. Le forze dell’ordine sono autorizzate a intervenire anche in assenza di comportamenti molesti, basandosi sul semplice possesso di bevande aperte in aree interdette.
Le sanzioni più alte si applicano a chi infrange il divieto in orario notturno o durante eventi pubblici. In alcuni casi è previsto anche il sequestro della bevanda e l’allontanamento dal luogo. Per i minorenni le multe possono ricadere sui genitori o sui tutori legali. I titolari di locali che vendono alcolici per asporto fuori orario rischiano invece la sospensione della licenza. Le ordinanze, spiega il Ministero dell’Interno, hanno carattere preventivo e mirano a evitare il degrado e gli episodi di violenza legati all’abuso di alcol.

Come evitare sanzioni e cosa è ancora consentito
Non tutte le situazioni sono vietate: resta possibile consumare bevande alcoliche nei dehors dei bar, nei ristoranti o in occasione di eventi autorizzati, come sagre o manifestazioni pubbliche. Tuttavia, bere in strada, nei parchi o sulle spiagge senza permesso è considerato a tutti gli effetti un’infrazione. Anche una birra bevuta seduti su una panchina può costare cara se l’area è soggetta a restrizioni comunali. I controlli si sono intensificati, e molti Comuni hanno previsto pattuglie dedicate nelle zone della movida.
Gli esperti di diritto amministrativo ricordano che le ordinanze comunali sono immediatamente esecutive e che non vale la scusa dell’ignoranza della norma. Chi viaggia o si sposta tra città diverse deve informarsi sui regolamenti locali, che possono cambiare anche da quartiere a quartiere. Il messaggio è chiaro: l’aperitivo si fa nei locali, non per strada. Con multe fino a 5.000 euro, bere una birra “al volo” può diventare un errore molto costoso. Meglio godersi il momento a casa o nei luoghi consentiti, evitando spiacevoli sorprese e sanzioni salate.
