“Ti auguro il meglio dai tuoi 18 anni” | Nonna fa bonifico al nipote, la Guardia di Finanza la multa dopo 2 ore
Un caso che fa discutere - risorgimentonocerino.it
Nonna sotto inchiesta. Niente più regali ai nipoti, da oggi in poi ti conviene stare attenta
Quando una mamma o una nonna sceglie un regalo per un figlio o un nipote, lo fa con un sorriso, per amore e per cura. Da sempre prendersi cura dei più piccoli significa sorprenderli: giocattoli, dolci, libri, gite. Ogni ricorrenza è l’occasione per un piccolo pensiero che racchiude affetto e attenzione.
È un’abitudine che appartiene alle famiglie, una forma di relazione che cresce con loro, li accompagna e li sostiene. Il gesto del regalo va oltre l’oggetto: significa dire «ti penso», «ti voglio bene», «felice di vederti crescere».
I più piccoli amano quegli istanti di attesa: sapere che arriverà qualcosa, sperare nel pacchetto, scartare la carta con gli occhi brillanti. Le nonne amano scegliere con cura, magari ricordando che da bambini amavano quel pupazzo, quel libro, quel gioco che ora può far sorridere un nipote.
E poi ci sono i momenti condivisi come il pomeriggio insieme al parco, la merenda fuori, la visita al museo. Il regalo diventa parte di un ricordo che si costruisce nel tempo. Con l’età si cambia forma, ma resta il gesto: cresce l’attenzione, cresce il desiderio di sostenere, di aiutare, di essere presenti.
Figli e nipoti adulti
Arriva però un momento in cui i bambini diventano più grandi. Le bambole e i piccoli oggetti lasciano spazio a esigenze diverse: la paghetta, gli studi, gli hobby, i progetti. In queste fasi i regali evolvono: non più solo qualcosa da scartare con sorpresa, ma un contributo concreto alla vita che cambia. Le famiglie spesso decidono di dare soldi, per permettere un corso, un viaggio, un computer o semplicemente il primo stipendio da studente.
Questa scelta però non è priva di connotati. Dare soldi significa fiducia, significa riconoscere che il figlio o il nipote è cresciuto e che può gestire un piccolo capitale. Significa anche considerare che il gesto si sposta dal simbolo all’utilità: più libertà di scelta, più responsabilità, più futuro.
Le paghette mensili diventano routine, e quel “regalo” diventa parte della quotidianità. In questo modo la relazione cambia: da donare il giocattolo a sostenere il progetto. Famiglie che preferiscono dare un contributo finanziario più che un oggetto fisico si trovano così a redigere veri e propri piani di aiuto, in cui quel piccolo patrimonio va gestito.

Il caso della nonna indagata
Tuttavia, anche una gesto d’amore come trasferire soldi può nascondere insidie burocratiche e fiscali. Non è raro che un bonifico diventi oggetto di verifica da parte del fisco, soprattutto quando le somme non sono modeste o la causale poco chiara. Infatti il bonifico tra parenti è consentito, ma solo se ben documentato e sottoposto a limiti di tracciabilità. Una donazione viene considerata tale se c’è volontà liberale e valore rilevante, e in assenza di atti può scattare un accertamento. E anche per importi contenuti, la causale «regalo» può non bastare. Per evitare rischi, gli esperti suggeriscono di specificare sempre il motivo del trasferimento e di conservare la documentazione.
In un caso recente, riportato da un portale di informazione, una madre ha effettuato un bonifico regalo al figlio e si è vista recapitare dalla finanza una sanzione elevata per mancata chiarezza sulla natura del versamento. Questo episodio, diventato virale, ha riacceso il dibattito sulle regole non scritte dei regali di denaro tra familiari. Anche se si tratta di amatissimo gesto affettivo, la legge lo considera alla stregua di donazione.
