Riposa in Pace colosso dei dolci italiani: “è tutto finito a tarallucci e vino” | Dipendenti in lacrime con la Naspi in mano
        Addio al colosso dei dolci italiano - Pixabay - www.risorgimentonocerino.it
Addio al colosso dolciario italiano. È finita un’era ed è finita, anche, per tutti i suoi dipendenti che hanno già chiesto la disoccupazione.
Quando arrivano delle notizie del genere non si può fare altro che intristirsi dato che il momento che si sta vivendo è già molto difficile. Il quadro economico degli ultimi tempi è davvero preoccupante. Come ben sapete, infatti, la crisi è iniziata più di cinque anni fa e continua ancora a farsi sentire in maniera forte, netta.
Lo so percepisce benissimo quando si va a fare la spesa, ad esempio, o quando bisogna fare rifornimento alla propria auto. I prezzi sono aumentati a dismisura e si fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Come se non bastasse, anche l’inflazione continua a fare paura con i suoi alti e bassi. Insomma, si tratta di un indice ballerino.
A questa situazione, poi, nonostante si parli dei più alti tassi di occupazione degli ultimi anni, ci ritroviamo, comunque, a dover affrontare una piaga silenziosa, ma letale. Sono tanti, infatti, i cittadini che si ritrovano a dover affrontare una tragedia immane. Parliamo del licenziamento in tronco e della conseguente disoccupazione.
È proprio questo ciò che hanno dovuto affrontare i dipendenti di un colosso dei dolci italiani che, dalla sera alla mattina, si sono ritrovati senza più un lavoro con una famiglia sulle spalle da dover nutrire mandare avanti. Pensate che hanno già fatto domanda di NASPI: in pratica, è arrivato tutto all’improvviso.
Finisce l’era del colosso: italiani in disoccupazione immediata
Possiamo soltanto immaginare quanto possa essere tragico svegliarsi una mattina e ritrovarsi senza lavoro. Tutto questo, come spesso accade, è tutto imputabile proprio alla crisi di cui abbiamo dato cenno in precedenza e che, ovviamente, ha messo alle strette non soltanto le famiglie italiane, ma anche tutte le aziende, da quelle piccole a quelle grandi.
Il problema, però, è che queste ultime, per salvarsi, per salvare i propri conti e non dichiarare fallimento, hanno una sola via di uscita: tagliare i costi. Purtroppo, questi vengono identificati proprio con i dipendenti che vengono messi alla porta e salutati in fretta e furia. Questa volta è toccato ad uno dei colossi dei dolci italiani. Stiamo parlando di Nestlé ed i licenziamenti raggiungono numeri astronomici.

Decisione drastica: licenziamenti in tronco
Nestlé, purtroppo, non sente ragione ed ha stilato un piano micidiale per contrastare le perdite enormi degli ultimissimi mesi. Per l’amministratore delegato della società i cambiamenti del mondo sono repentini e, quindi, anche Nestlé deve stare al passo coi tempi. Pertanto, è d’obbligo prendere decisioni impopolari, drastiche, catastrofiche soprattutto per i dipendenti.
Le vendite sono in calo: si è avuta una perdita di 65,9 miliardi di franchi svizzeri, all’incirca 71 milioni di euro. Pertanto, oltre i 4000 dipendenti già licenziati in tronco e mandati a casa, l’azienda prevede che, entro il 2027, ci saranno altri licenziamenti. Per la precisione, saranno ben 12.000 quelli che resteranno senza un lavoro.
