“Scuola chiusa 6 giorni a novembre”: ufficiale la SETTIMANA DI CHIUSURA OBBLIGATORIA | I tuoi figli rimangono a casa
La scuola (pexels) risorgimentonocerino.it
La scuola è cambiata per sempre, ma non tutti sanno che cosa le stia capitando davvero. Una nuova ondata di assenze giustificate.
Negli ultimi anni il mondo della scuola ha attraversato cambiamenti profondi, che vanno ben oltre le riforme dei programmi o dei metodi di insegnamento. L’istruzione è diventata più flessibile, più attenta alle esigenze dei ragazzi e più aperta alle esperienze extrascolastiche.
Chi pratica sport a livello agonistico, ad esempio, può assentarsi per partecipare a gare e campionati senza che ciò influisca negativamente sul proprio rendimento. È un segnale di modernità che riconosce il valore formativo anche delle attività esterne all’aula.
Tra tablet, piattaforme digitali e lezioni ibride, la scuola si è adattata a un mondo connesso, dove imparare non significa più solo stare seduti a un banco. Tuttavia, le sfide restano numerose, soprattutto nel mantenere viva la partecipazione e l’impegno quotidiano degli studenti. L’obiettivo è quello di garantire una formazione completa, che unisca conoscenze, competenze e una nuova consapevolezza civica.
Il rapporto con la scuola
Il rapporto con la scuola, però, non è più quello di una volta. Se un tempo i genitori consideravano gli insegnanti degli alleati, oggi la percezione è spesso diversa. L’autorità dei docenti è più fragile e le discussioni tra famiglie e scuola sono sempre più frequenti, anche per motivi banali.
È cambiato il modo di educare e con esso il concetto di disciplina: le punizioni non sono più viste come strumenti correttivi, ma come eccessi. Si è passati da un’epoca in cui il bravo maestro era quello severo, a una in cui l’insegnante deve destreggiarsi tra diplomazia, empatia e burocrazia. Adesso, le conseguenze si ripercuotono sulle assenze.

Addio scuola a novembre
Eccola la novità che farà discutere: per sei giorni di novembre le scuole resteranno chiuse. Ma non si tratta di uno sciopero o di una misura improvvisa. Sono semplicemente i giorni di festività e ponti che, quest’anno, cadono in modo particolare: 1, 2, 9, 16, 23 e 30 novembre. Tra Ognissanti, ricorrenze locali e weekend prolungati, molti istituti sospenderanno le lezioni, lasciando a casa migliaia di studenti.
Non si tratta, dunque, di un’interruzione straordinaria ma di un calendario che, combinando ponti e festività, crea una vera e propria settimana spezzata e di riposo forzato. Un’occasione di pausa per i ragazzi, ma un grattacapo per i genitori, che dovranno organizzarsi tra lavoro e figli senza il supporto della scuola. Rimboccati le maniche e torna a fare il genitore a tempo pieno, almeno per sei giorni.
