ULTIM’ORA DIVORZIO: l’Italia lo ha abolito ufficialmente | Il SI torna ad essere per sempre, come 50 anni fa

Litigio coppia - salomi - risorgimentonocerino.it
La legge è in continuo mutamento poichè ogni giorno nascono casi nuovi, questa volta però pare si sia andati oltre.
Pare che questa volta dovremmo dire addio al divorzio. A guardare di primo acchito potrebbe addirittura essere un passo indietro di 50 anni, ma per fortuna non è così.
Sappiamo bene come un amore abbia i suoi alti a bassi e come una coppia possa, a volte trovarsi ai ferri corti decidendo così di lasciarsi.
Lasciarsi è sempre doloroso, specialmente quando non vi sono solo i due interessati a questa dissoluzione, quanto vi è anche un matrimonio alle spalle e dei figli.
Molte coppie infatti decidono di divorziare per il bene dei figli, per evitare di farli vivere in un mondo fatto di litigi e bugie che vi possono essere tra i due partner della coppia.
Divorzio, abolito l’assegno
Sono molte le ragioni per cui due persone possono e vogliono lasciarsi, ma come ricorda il proverbio, tra moglie e marito non mettere il dito, per questo è meglio prenderne subito atto. Esistono delle situazioni ben precise in cui chi ha divorziato può perdere l’assegno previsto dalla legge e disposto dal giudice a carico dell’ex coniuge.
Una di queste non bigotta sottovalutarla ed è stata recentemente al centro di una disputa giudiziaria finita all’attenzione della Cassazione, la quale ha confermato lo stop al contributo per chi rifiuta un’offerta di lavoro. La lite non è recente, ma si tratta di una pronuncia di divorzio risalente circa 20 anni fa, con la quale il giudice incaricato aveva stabilito un ingente importo annuo dell’assegno in favore dell’ex moglie, in concomitanza con la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Cambiano le cose per i divorziati
Alcuni anni dopo, l’ex marito aveva chiesto la revisione delle condizioni del divorzio puntando su due elementi: la presunta convivenza stabile della donna con un nuovo compagno e il rifiuto dell’ex moglie a un’offerta di lavoro, formulata da una società collegata allo stesso ex coniuge. Dopo un primo grado favorevole a quest’ultimo, con la revoca dell’assegno, la decisione del giudice d’appello aveva confermato la perdita del diritto alla somma.
Aveva per respinto la domanda di restituzione delle somme che l’ex marito aveva versato nel corso del processo. Ne conseguì il ricorso in Cassazione dell’ex moglie e quello parallelo dell’uomo, che chiedeva la restituzione di quanto già corrisposto. I giudici hanno concluso la disputa in modo molto chiaro e preciso, offrendo indicazioni valide per tutti. Bisogna ricordar che l’assegno di divorzio volge a riequilibrare eventuali sacrifici fatti durante il matrimonio. Si pensi al caso tipico del coniuge che ha rinunciato a lavorare per occuparsi della famiglia.