“Mi spiace, per la febbre non vale più” | Addio al certificato medico: corri a lavoro altrimenti non ti pagano la giornata

Addio al certificato medico con la febbre (Fonte: Freepik) - www.risorgimentonocerino.it
Come mai potreste dover dire addio al certificato medico in caso di febbre? Se non vai al lavoro non ti pagano? Facciamo chiarezza.
Quando un dipendente si ammala la procedura da svolgere è quella di recarsi dal medico di base, farsi visitare e concordare insieme il numero di giorni di malattia in base alla diagnosi.
Da quel momento il lavoratore, dopo aver comunicato il tutto all’azienda, potrà godersi a casa la ripresa, sapendo di non perdere né il lavoro né lo stipendio, anche se dopo un tot. di giorni, da quando inizierà a pagare l’INPS sarà comunque decurtato.
Eppure l’incubo di tutti i lavoratori è sempre in agguato: se vi dicessero che la vostra malattia non è valida, come reagireste? Anche perché dall’essere in malattia all’essere assente ingiustificato il confine è sottile.
Ecco perché sono in molti a chiedersi come mai i lavoratori con la febbre potrebbero dover dire addio al certificato di malattia, dovendo così correre al lavoro se non vogliono rischiare non solo di non ricevere la paga ma di perdere anche il posto?
La malattia in Italia
Come dicevamo quindi un dipendente in Italia, non importa se del settore pubblico o privato, quando si ammala e non può prestare la propria attività verso l’azienda per il quale è assunto a tempo determinato o indeterminato, potrà ottenere dal medico di base un certificato di malattia. Ovviamente questo verrà rilasciato soltanto se il dottore riscontrerà realmente un’impossibilità a rientrare al lavoro.
Una volta diagnosticato la causa dell’incapacità temporanea lavorativa, il medico dovrà decidere i giorni per i quali il lavoratore dovrà stare a casa e trasmettere tale certificato all’INPS per via telematica. Il lavoratore invece dovrà comunicare all’azienda il numero di protocollo e il periodo di malattia, rispettando gli orari imposti dalla malattia, fin quando non sarà guarito. In linea di massima funziona così, eppure c’è quella clausola che in pochi conoscono che potrebbe ribaltare la situazione, come con il voto di Borghese.
Perché dovrete dire addio alla malattia
Come mai dovrete dire addio alla malattia in caso di febbre, dovendo così correre al lavoro se non si vuole perdere paga e posto? Come leggiamo da Brocardi, l’indennità di malattia è riconosciuta al lavoratore soltanto nel momento in cui il medico invia correttamente il certificato di malattia all’INPS. Questo certificato può essere retroattivo solo in un caso specifico: viene rilasciato a seguito di una visita domiciliare svolta, in quel caso il medico può indicare il giorno precedente come decorrenza della malattia.
Questa possibilità non vale né per le visite ambulatoriali né per i giorni festivi o prefestivi: in questi casi il certificato dovrà essere rilasciata dal medico di continuità assistenziale o dal pronto soccorso. In caso di copertura errata del certificato, i giorni di malattia non saranno né documentati né indennizzati, prendendo anche eventuali sanzioni in merito.