Ho messo in carrello il tonno Eurospin, meno male che mi è venuto di leggere l’etichetta | Stava per venirmi un coccolone

Tonno - Risorgimentonocerino
Non si sa più cosa succede all’industria alimentare. La nuova riflessione sul tonno Eurospin.
Il tonno in scatola è uno di quei prodotti che sembrano sempre uguali, ma in realtà nascondono un universo industriale complesso. Negli ultimi decenni, la filiera del pesce ha subito una trasformazione radicale: dalla pesca oceanica alle grandi piattaforme di lavorazione, tutto è ormai gestito su scala globale.
Le confezioni arrivano sugli scaffali con etichette rassicuranti e design accattivanti, ma spesso raccontano solo una minima parte del viaggio che quel tonno ha compiuto. La lavorazione prevede fasi di cottura, sterilizzazione e inscatolamento che garantiscono lunga conservazione, ma possono anche alterare le proprietà nutritive.
Molti marchi si affidano a stabilimenti esteri, dove i costi di manodopera sono più bassi. Una volta inscatolato, il tonno viene spedito in tutto il mondo, etichettato con il brand del distributore e venduto come prodotto italiano. Dietro un semplice barattolo da tre euro, quindi, si nasconde una catena produttiva internazionale, che unisce oceani lontani, impianti industriali e strategie di marketing.
Cibo ultra processato
Il tonno, come molti altri alimenti confezionati, rientra nella categoria dei prodotti ultra processati. Ciò non significa che sia tossico, ma che subisce numerose trasformazioni industriali: cotture ad alta temperatura, aggiunta di oli, sali e conservanti per mantenerne il gusto e la durata nel tempo.
Il problema non è il tonno in sé, ma l’abitudine a consumare quotidianamente prodotti preconfezionati. Tra snack, merendine, piatti pronti e conserve, il corpo finisce per assimilare più sodio e additivi di quanto serva davvero. Senza cadere nel terrorismo alimentare, sarebbe utile leggere con attenzione le etichette e alternare questi alimenti.
Il tonno Eurospin che non ti aspettavi
E proprio un’etichetta ha fatto discutere i clienti Eurospin. Il tonno a marchio Perla, infatti, non è prodotto direttamente dalla catena, ma da As Do Mar, azienda sarda nota per la qualità delle sue lavorazioni. I bastoncini di merluzzo Eurospin, invece, provengono da Deutsche See, storica società tedesca un tempo legata al marchio Findus.
Infine, il Tonno Ondina e il Tonno Athena, due altri prodotti molto acquistati nei discount, sono realizzati da Frinsa, una grande azienda spagnola specializzata in conserve di pesce. Insomma, nulla di scandaloso, ma una scoperta che invita a riflettere: dietro un marchio economico si celano spesso colossi industriali internazionali. E un’occhiata in più all’etichetta, prima di riempire il carrello, può davvero evitare qualche sorpresa.