“Fallimento per reati ambientali” | AZIENDA SEQUESTRATA: Nocera è in lacrime, ci stavano avvelenando da anni

Serranda abbasstata Nocera - lab - risorgimentonocerino.it
Sappiamo bene come le aziende siano molto legate ad un territorio, specialmente se questo è stato fondamentale per il loro sviluppo.
Oltre a questo l’azienda stessa crea un benessere economico e culturale molto grande per il bacino di utenti che vi gravano attorno.
Basti un esempio su tutti, in Italia, la FIAT a Torino è l’azienda automobilistica del Paese e attorno ad essa ruotano sia le persone che vi lavorano all’interno sia un intero indotto che ha determinato per molti anni non solo una prosperità per la capitale del Piemonte e per l’Italia, ma anche per i paesi limitrofi e per le aziende che ad essa erano collegate.
L’eventuale riduzione di personale ha fatto sì che questo benessere fosse arrestato rispetto ai fasti del passato.
Azienda sequestrata
La stessa cosa, anche se in maniera minore, è accaduta anche in altri paesi d’Italia che hanno visto progressivamente le proprie aziende simbolo chiudere o spostarsi. Questa volta è toccato a Nocera perdere una storica azienda che in passato aveva dato da vivere a molte persone.
Il fatto accaduto fa parte di un’ampia operazione di controllo ambientale che ha portato alla chiusura di un sito industriale nel territorio di Nocera. Recentemente sono stati i militari della Guardia Costiera della Delegazione di Spiaggia di Amantea a porre sotto sequestro un’area di circa 40 mila metri quadrati collegata a un’impresa specializzata nella produzione e lavorazione di calcestruzzo e materiali inerti che dava lavoro e numerose persone.
Accadeva da anni
L’azione è scaturita da un’approfondita indagine che ha portato ad evidenziare numerose irregolarità in materia di tutela ambientale e gestione del demanio. Durante i sopralluoghi, sono Tati portati alla luce depositi di rifiuti considerati pericolosi e scarichi non autorizzati, che hanno portato all’apposizione dei sigilli sull’intero complesso produttivo.
Oltre a tutto ciò, dato i danni, al titolare dell’impresa sono state contestate irregolarità riguardanti l’occupazione abusiva di oltre 9.000 metri quadrati di demanio fluviale, cose che risultano essere dannose anche all’ambiente. Il rappresentante legale dell’azienda, in considerazione delle violazioni rilevate, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, mentre l’area è stata sottoposta a sequestro penale preventivo con conseguente allontanamento di chi vi lavorava. Le operazioni di vigilanza ambientale e demaniale da parte della Guardia Costiera proseguiranno senza interruzioni, con l’obiettivo di contrastare comportamenti che possano arrecare danni all’ambiente.