Il Ministero ha deciso: ecco il Coprifuoco dei Ristoranti | A quest’ora non ti servono più, neanche se hai prenotato

Ristorante chiuso - trip - risorgimentonocerino.it

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A quest’ora i ristoranti non ti servono più: è ufficiale.

Arriva una novità che farà storcere il naso a molti, ma che nessuno degli interessati voleva, ma ci si trova a doverla affrontare.

Parliamo del coprifuoco dei ristoranti, una cosa che non si vedeva dai tempi del Covid dove bisognava andare via entro una determinata ora.

Ora non potremo più fare altro che alzarci oltre una certa ora dire addio al nostro tavolo conviviare. Peggio ancora se avremo prenotato, perché rimarremo a bocca asciutta.

Questo rappresenta uno sfogo di un ristoratore che ha acceso un faro su un tema tanto diffuso quanto ignorato: le condizioni di lavoro nel mondo della ristorazione sempre più dure e meno redditizie.

Ecco il coprifuoco di questo ristorante

In un’epoca in cui ogni cliente può trasformarsi in critico gastronomico grazie ai social c’è chi ha deciso di ribaltare le regole del gioco. E lo ha fatto con ironia, lucidità e coraggio. È la storia di un ristoratore che, stanco di una certa fetta di clientela e dei ritmi estenuanti del mestiere, ha deciso di scrivere un comunicato sul suo locale specificando chi fosse. Quando il personale era intento a chiudere il locale, alle 19.30 fa irruzione un gruppo di una quarantina di persone.

Di fronte al cortese ma fermo diniego dello staff la reazione degli avventori si trasforma in un crescendo di lamentele, voce alta e zero empatia. “Ci sono 45 persone che aspettano un drink e quando diciamo di no, alzano la voce, rivelando la loro arroganza e maleducazione”, racconta il proprietario che ha praticamente fatto valere il suo personalissimo “Coprifuoco del ristorante”. Sappiamo bene che il cliente ha sempre ragione, ma non occorre essere né scortesi né pretenziosi in quanto con arroganza non si va da nessuna parte.

Ristorante - trip - risorgimentonocerino.it
Ristorante – trip – risorgimentonocerino.it

Non prenotare alle tue condizioni: rispetta sempre quelle dei ristoratori

Il ristoratore non si è limitato a uno sfogo, ma ha acceso un faro su un tema tanto diffuso quanto ignorato: le condizioni di lavoro nel mondo della ristorazione. Turni interminabili, stipendi mai commisurati agli sforzi, richieste impossibili, orari notturni e l’aspettativa costante di un sorriso, anche quando l’educazione, dall’altra parte del tavolo, è optional. “Sembra che quando una persona mette piede in un ristorante, i suoi diritti siano elevati al cielo”, scrive con una punta d’ironia. Ma poi arriva il punto: “No, signori, non è così.”

Questa piccola ribellione, che in poco tempo è arrivata sui social e ne ha fatto il giro tra chi da ragione a lui e chi gli da contro, ci ricorda che il rispetto non si misura con lo scontrino. E che un ristorante, per funzionare davvero, deve essere uno spazio di reciprocità, non di sudditanza. La recensione di questo ristoratore è una dichiarazione d’amore verso il suo mestiere spesso non abbastanza capito e compreso. Un invito a riscoprire un’educazione che non dovrebbe mai uscire di moda. Un appello a tutti i commensali a ricordare che dietro ogni piatto c’è una persona.