“Ho la febbre a 40: non vengo a lavoro” “Non m’interessa” | Ultim’ora dipendenti: cancellati i giorni di malattia

Malato-a-letto-freepik- risorgimentonocerino.it

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Ci sono cose che i dipendenti hanno di diretti e che molte partite iva sognano e vorrebbero, questa volta però il sogno si infrange.

Quello che molti dipendenti adorano del loro posto di lavoro, specialmente quando sono stati prima delle partite iva, è quello di poter avere alcune agevolazioni.

Tutto questo perchè quando si è dipendenti e non si lavora più per conto proprio si va in contro ad alcune piccole gioie della vita, come il non dover pagare una sfilza infinita di tasse, oppure avere un pagamento fisso ogni mese, o ancora non aver più da dover per forza lavorare.

Oggi infatti, per le partite iva, se non si sta bene bisogna comunque recarsi al lavoro senza poter far altro che accettare, perché in caso contrario non si guadagna, cosa che invece i dipendenti, se stanno male, possono scegliere di non fare.

Fino ad oggi era coì, ma d’ora in poi tutto cambia e se staremo male come dipendenti, potremmo essere chiamati a rispondere come dei liberi professionisti.

“Non vengo a lavoro”: quando diventa un problema

Oggi la tutela dei dati personali sul luogo di lavoro è un valore cardine nelle norme del legislatore, specialmente in materia di GDPR e del Codice della Privacy che fissano confini invalicabili, per quanto riguarda l’utilizzo di badge o della videosorveglianza. Il recente provvedimento del Garante Privacy non è possibile divulgare i motivi dell’assenza dei dipendenti dall’ufficio.

A tutela del diritto alla riservatezza, sempre prevalente sulle esigenze organizzative aziendali, la decisione segue un consolidato orientamento del Garante (provvedimenti 341/2014 e 105/2020), ma anche le linee guida pubblicate il 10 luglio 2007 per il settore pubblico, ma valide anche per i privati. Il provvedimento cui si fa riferimento è il n. 363 dello scorso 23 giugno quando un’azienda diffondeva le ragioni della mancanza dei dipendenti.

Malato a letto - depositphotos - risorgimentonocerino.it
Malato a letto – depositphotos – risorgimentonocerino.it

Cancellati i “giorni di malattia”: diventano invisibili

Lo facevano utilizzando un’apposita bacheca che, con l’affissione di tabelle dei turni di servizio, finiva per includere anche dati personali e sensibili anche se maldestramente cercano di non farlo vedere passando per delle sigle. La lettura di queste informazioni private era agevolata da un doppio canale di comunicazione, poiché le assenze erano conoscibili anche grazie all’invio di e-mail a tutto il personale. Da oggi non potranno dunque rendere noti questi motivi: dovranno essere cancellati da tutte le pubbliche bacheche. 

La prassi in oggetto non è rimasta impunita, perché attraverso apposito reclamo sindacale al Garante da parte di alcuni dipendenti, l’inevitabile conseguenza è stata una consistente sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione di comuni regole di privacy sul lavoro. L’azienda ove sono stati riscontrati questi reati è stata obbligata al pagamento i una molla di oltre 10.000 euro e obbligati a formare dirigenti e responsabili HR sul corretto trattamento dei dati, così da prevenire violazioni involontarie e conseguenti danni reputazionali.