Ultim’ora: addio per sempre al Made in China | L’Italia ha deciso: dobbiamo adeguarci da domani

Made in China - teletec - risorgimentonocerino.it

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Se c’è una cosa cui gli italiani stanno attenti è proprio il portafoglio che rimane sempre vuoto dopo aver fatto certe spese.

Ora però, proprio coloro che avevano speso molti soldi convinti che sarebbero tornati indietro ora sono disperati.

Già perché quella cui si sta dicendo addio è la garanzia del rimborso, una cosa che potrebbe cambiare tutto.

L’Italia è infatti l primo paese in Europa a dire addio agli incentivi per una cosa utile e necessaria come l’energia.

Il che sta facendo infuriare molti richiedenti e rischia di mandarli in bancarotta.

Cade la regola del made in China: addio agli incentivi

L’Italia è il primo paese ad escludere dagli incentivi delle rinnovabili i pannelli solari e le loro componenti se prodotti o assemblati in Cina. Addio quindi al decreto Fer X transitorio. Nelle aste per gli incentivi al fotovoltaico l’Italia riserva una quota di potenza per gli impianti che non usano componenti made in Cina.

L’obiettivo della modifica è quello di favorire l’installazione di impianti con componenti prodotte nell’Ue rimanendo così fedeli a quanto si realizza nel vecchio continente. Nel caso di aste già in corso della prima tranche del decreto Fer X, la domanda era stata altissima e non tutti sono riusciti a rientrare. Proprio per questo la seconda tranche potrebbe spingere coloro che non sono rientrati nella prima a rifornirsi di pannelli prodotti in Europa per tentare di rientrare negli incentivi.

Etichetta Made in Cina - metal - risorgimentonocerino.it
Etichetta Made in Cina – metal – risorgimentonocerino.it

Sei fregato

L’obiettivo di questo provvedimento è quello di supportare la produzione di pannelli solari, celle solari, inverter e componenti da parte di Paesi europei. In questo modo a guadagnarci saranno anche gli installatori che riusciranno a ottenere un incentivo più alto rispetto a quello ottenuto nella prima tranche. Anche se le fabbriche di pannelli solari europee sono poche, ci sono molti produttori di inverter e proprio per questo l’articolo 5 bis, aggiunto al decreto dopo l’articolo 5, prevede che una quota di potenza, non superiore al 20% del contingente massimo, sia assegnata, tramite una procedura dedicata, agli impianti superiori a un megawatt.

La capacità produttiva di pannelli fotovoltaici che prima era appannaggio di Europa, Stati Uniti e Giappone, si è gradualmente spostata alla Cina, che dal 2011 ha investito oltre 50 miliardi di dollari nella capacità di fornire energia fotovoltaica. La Cina copre la produzione di oltre l’80% dei pannelli solari e proprio in Cina hanno sede i dieci maggiori fornitori mondiali di apparecchiature necessarie per i sistemi fotovoltaici. Questo è il motivo per il quale si cerca di avanzare la Cina, limitando così l’uso di questi pannelli solari.