Addio per sempre ai Buoni Pasto: passata la legge TUTTI A CASA | Ennesimo sgarbo di Giorgetti

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - Youtube - Infoiva.com
Incredibile ma vero: da adesso in poi non potrai nemmeno più usufruire dei buoni pasto. Ecco cosa fare.
I buoni pasto rappresentano da anni un sostegno per milioni di lavoratori italiani. Nati come strumento per garantire un pasto anche a chi non dispone di mensa aziendale, sono diventati una forma di retribuzione indiretta molto diffusa.
Possono essere cartacei o elettronici e vengono accettati in bar, ristoranti, supermercati e perfino in alcune catene di alimentari. Per molti dipendenti costituiscono un piccolo ma importante beneficio, capace di alleggerire il costo quotidiano della spesa.
Il loro utilizzo è semplice e immediato: basta presentare il buono alla cassa per scalare una parte del conto. In Italia, dove la pausa pranzo ha un peso culturale rilevante, questo strumento è stato accolto con favore sin dal principio. Oltre ai dipendenti delle grandi aziende, anche chi lavora in uffici più piccoli o nel pubblico impiego ha potuto usufruirne. Fino ad ora.
Truffa o scontento?
Dietro a questo sistema, però, non c’è solo comodità. I buoni pasto hanno alimentato un vero e proprio mercato parallelo. Società emittenti, esercizi convenzionati, accordi commerciali: tutto un ingranaggio che ha fatto sì che il buono diventasse non solo uno strumento sociale, ma anche un affare economico di proporzioni considerevoli.
Non tutti, però, li hanno mai guardati con simpatia. Anzi, da più parti si è sollevata spesso la critica che i buoni pasto fossero una forma di assistenzialismo mal gestito. Per alcuni rappresentano un modo per aggirare il pagamento pieno delle retribuzioni, trasformando parte del salario in buoni dal valore non sempre trasparente. C’è chi li definisce un piccolo inganno che, nel tempo, ha generato confusione tra veri benefici e raggiri nascosti.
Addio a questi buoni pasto
Edenred.it ha diffuso le informazioni in merito. Bisognerà dire addio ai buoni pasto scaduti. I buoni emessi tra gennaio e agosto restano validi fino al 31 dicembre dello stesso anno, mentre quelli distribuiti da settembre a dicembre si possono utilizzare fino al 31 dicembre dell’anno successivo.
Per quanto riguarda i Ticket Restaurant e altri sistemi elettronici, questi vengono caricati su tessere o app digitali, rendendo l’utilizzo ancora più immediato. Tuttavia, la scadenza resta tassativa: oltre la data prevista, non possono più essere utilizzati. In quel caso, l’unica strada è rivolgersi all’ufficio risorse umane della propria azienda per verificare eventuali possibilità di recupero. Giorgetti ha parlato chiaro: se non si vuol perdere un beneficio, bisogna stare attenti alle scadenze.