Ultim’ora: “Pronto Soccorso e Ospedale a pagamento all’entrata” | Puoi anche morire dissanguato: non gli interessa

Ultim’ora: “Pronto Soccorso e Ospedale a pagamento all’entrata” | Puoi anche morire dissanguato: non gli interessa

Ospedale (pexels) risorgimentonocerino.it

Il pronto soccorso adesso non è più un luogo sicuro: il modello americano sta davvero prendendo il sopravvento?

Il pronto soccorso rappresenta uno dei pilastri più riconosciuti della sanità italiana. Nonostante le criticità dovute a lunghe attese o alla carenza di personale, resta un presidio fondamentale per garantire assistenza immediata in caso di emergenza. Il suo valore non si misura solo nelle prestazioni mediche, però.

Anche nella sicurezza che offre ai cittadini si misura, consapevoli di poter ricevere cure tempestive senza guardare al portafoglio. Il sistema sanitario italiano ha infatti costruito gran parte della propria identità sul principio dell’universalità: chiunque, a prescindere dal reddito, ha diritto a ricevere assistenza.

Non è un dettaglio marginale, perché in molte realtà europee ed extraeuropee la prima preoccupazione davanti a un malore non è la rapidità dei soccorsi, ma il costo dell’intervento. Nel nostro paese, invece, l’accesso al pronto soccorso resta garantito come diritto primario. Almeno fino ad ora.

Il modello americano

Il confronto con altri sistemi privati mette in evidenza le differenze. Negli Stati Uniti, per esempio, accedere a un pronto soccorso può significare ricevere, dopo le cure, una fattura da migliaia di dollari. Anche nei paesi europei dove la sanità è maggiormente privatizzata, come la Svizzera o parte della Germania, è necessaria la copertura assicurativa.

In questo senso l’Italia, nonostante le difficoltà strutturali e le lunghe liste d’attesa, conserva un vantaggio: la possibilità di varcare la soglia di un ospedale senza l’incubo immediato delle spese. Tuttavia, proprio su questi accessi iniziano ad aprirsi crepe che rischiano di compromettere il principio stesso di sanità pubblica. Almeno fino a oggi.

Sanità (pexels) risorgimentonocerino.it

Pronto soccorso a pagamento

Ilgazzettino.it ha diffuso le informazioni in merito. I cittadini di Vicenza sono indignati per la situazione legata all’ospedale San Bortolo. Giovedì 4 settembre, una donna che aveva seguito l’ambulanza del marito colpito da malore si è trovata ad affrontare un ostacolo inatteso: il pagamento del parcheggio per accedere al pronto soccorso. Una spesa che, in un momento di angoscia e urgenza, si è trasformata in un ulteriore peso emotivo e pratico.

Definita da molti come una tassa mascherata, questa misura appare inaccettabile in un luogo in cui la priorità dovrebbe essere la salute. Il pedaggio per un posto auto si aggiunge al dolore e all’ansia che già gravano su chi vive momenti drammatici. I cittadini parlano di speculazione sulla malattia, evidenziando come il diritto alla cura non debba mai intrecciarsi con logiche di cassa. Trasformare l’accesso a ospedali e pronto soccorso in una fonte di guadagno mina alle fondamenta la missione stessa della sanità pubblica.