Ultim’ora: introdotti gli “anni di ferie” | Altro che settimanella: parti in crociera annuale e ti pagano lo stipendio

Crociera (pexels) risorgimentonocerino.it
Adesso sembra assurdo ma tra qualche anno non lo sarà più: gli anni di ferie sono reali, ma scopri se puoi ottenerli anche tu.
Settembre segna per molti la fine delle vacanze. Le spiagge si svuotano, gli ombrelloni chiudono e il traffico cittadino torna a essere quello di sempre. La maggior parte degli italiani è già rientrata al lavoro, affrontando la ripresa tra riunioni e scadenze accumulate, con il ricordo delle ferie ancora vivo e la sensazione che siano volate via troppo in fretta.
C’è però chi sceglie di spostare le vacanze più avanti, approfittando della calma settembrina. Con i bambini tornati a scuola e i costi leggermente più bassi, una settimana di vacanza tardiva diventa un lusso per pochi fortunati che possono permettersi di rimandare il rientro. Questo fenomeno, sempre più diffuso, ha anche un valore sociologico.
Indica come il concetto di ferie non sia più un blocco unico di agosto, ma un mosaico distribuito durante l’anno, capace di rispondere meglio a esigenze familiari e professionali. Ecco che questo appare un tassello fondamentale per comprendere il concetto di “anni di ferie”.
Rientro e crociere
Il ritorno al lavoro dopo l’estate è spesso visto come un passaggio obbligato che genera malumore e stress. La psicologia collettiva, tuttavia, mostra come anche poche giornate di pausa settembrina possano bastare a rendere la ripartenza più sostenibile. Così, tra chi si consola con i ricordi e chi programma una piccola fuga tardiva, l’Italia di settembre si divide in due.
Tra le opzioni di viaggio più amate di una metà degli italiani spiccano le crociere. Un’esperienza che attrae per la possibilità di visitare più luoghi senza mai dover rifare la valigia, godendo al contempo di intrattenimento e comfort a bordo. Non mancano però le ombre. Queste sono state più volte criticate per l’impatto ambientale e le condizioni di lavoro del personale.
Anni di ferie?
Ma se una settimana di vacanza sembra già un privilegio, c’è chi ha vissuto un caso estremo che ha fatto discutere la Germania e che ha poco a che fare con le ferie tradizionali. Una docente della scuola di Duisburg è rimasta in congedo per malattia dal 2009, senza rientrare in classe per ben sedici anni consecutivi. La motivazione è legata a una patologia psichiatrica che le ha consentito di rimanere a casa percependo comunque uno stipendio mensile compreso tra 5050 e 6200 euro.
La situazione si è trascinata fino alla fine del 2024, quando l’istituto ha deciso di chiedere una visita medica per accertare lo stato di salute della docente. La donna si è opposta, ritenendo la richiesta tardiva e invasiva, ma il tribunale di Düsseldorf ha imposto l’accertamento, pena la perdita del posto. L’esito potrebbe portare al ritorno in aula oppure, più probabilmente, al pensionamento con un assegno ridotto.