Allerta nelle pescherie di tutta Napoli: “occhio al gambero rosso squartatore” | Primi decessi per sanguinamento

Allerta nelle pescherie di tutta Napoli: “occhio al gambero rosso squartatore” | Primi decessi per sanguinamento

Gambero killer (pexels) risorgimentonocerino.it

Attenzione a ciò che mettiamo sulle nostre tavole: il rischio è ormai dietro ogni angolo. 

Napoli è da sempre un punto di riferimento quando si parla di cucina a base di mare. Le pescherie, i mercati rionali e i ristoranti della città traboccano di pesce fresco, che diventa protagonista di piatti iconici. Dalla classica zuppa di cozze servita durante la settimana santa alle fritture miste che animano i vicoli del centro storico.

I frutti di mare, in particolare, sono considerati un vero e proprio tesoro gastronomico, cucinati crudi, gratinati, al sugo o semplicemente al vapore. Questa tradizione alimentare non riguarda solo i piatti più elaborati, ma anche quelli più semplici.

Spaghetti alle vongole, impepata di cozze, alici indorate e fritte sono alcuni esempi di come il pescato diventi parte integrante della vita quotidiana. Non è un caso che i napoletani siano tra i più grandi consumatori di pesce in Italia, legando così l’identità gastronomica della città al mediterraneo e alla sua ricchezza. Ma non è tutto.

La dieta mediterranea

L’alimentazione napoletana si inserisce perfettamente nel più ampio contesto della dieta mediterranea, considerata da medici e nutrizionisti una delle più sane al mondo. Ricca di verdure, cereali, pesce e olio d’oliva, è associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e a una maggiore longevità.

Negli ultimi anni, però, sono emerse nuove riflessioni. Se da una parte rimane un riferimento positivo, dall’altra il regime alimentare vegano sembra apportare benefici ancora più marcati. Riducendo drasticamente il consumo di prodotti animali, la dieta vegana è stata associata a un miglioramento della salute metabolica e a un minor impatto ambientale.

Dieta mediterranea (pexels) risorgimentonocerino.it

Il gambero killer

In questo scenario si inserisce un nuovo pericolo che riguarda proprio il mare e, indirettamente, le tavole italiane. A molti, la voglia di passare al vegano è arrivata. Si tratta del gambero rosso della Louisiana, un crostaceo originario degli Stati Uniti meridionali che ha colonizzato le acque italiane, con segnalazioni ormai frequenti anche fuori dai confini del Piemonte, come spiega Piemontetopnews.it, dove la sua presenza è documentata dal 1989.

Nonostante venga soprannominato “squarciatore” o “killer”, non rappresenta una minaccia diretta per l’uomo, ma i suoi effetti sugli ecosistemi sono devastanti. Si nutre di tutto ciò che trova, dalle piante acquatiche alle uova di pesci e anfibi, arrivando a mettere in pericolo i gamberi autoctoni. Le femmine possono deporre centinaia di uova per volta e riprodursi più volte all’anno, rendendo la specie difficilissima da contenere. E un pericolo per la biodiversità, quindi per tutti.