Spazzino ritira vecchio elettrodomestico e si fionda al compro oro: ritirati 70mila euro | Sistemato per 10 anni

Vecchi elettrodomestici (pexels) risorgimentonocerino.it
Uno spazzino ha cambiato la sua vita per sempre, ma potresti farlo anche tu, se conosci bene l’elettrodomestico fortunato.
Nella società contemporanea il rapporto con gli oggetti sembra seguire un copione ben preciso: acquistare, usare, consumare e infine buttare. Gli elettrodomestici, in particolare, sono diventati simbolo di questa dinamica. La rapidità con cui vengono sostituiti è legata non solo all’usura, ma anche alla continua offerta di nuovi modelli.
Eppure, l’idea che ciò che è datato non abbia valore è un’illusione. Molti oggetti contengono materiali preziosi, risorse che non perdono il loro valore nel tempo. In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro del dibattito, il riciclo e il recupero diventano strategie fondamentali.
Sul piano sociologico, il contrasto tra vecchio e nuovo rivela molto del nostro modo di consumare. Da un lato, l’aspirazione alla novità, dall’altro la difficoltà di riconoscere la ricchezza anche metaforica e sentimentale. Un equilibrio fragile, che oggi trova nuove prospettive grazie alle tecniche di recupero vario. Il vintage appare perciò allettante.
Il mito del vintage
Ciò che viene scartato da alcuni diventa desiderabile per altri. Un mobile di design degli anni sessanta, un vinile ormai introvabile, una macchina fotografica analogica: tutti esempi di come il tempo possa aggiungere valore a ciò che sembrava destinato all’oblio.
Lo stesso vale per gli elettrodomestici. Alcuni modelli non hanno solo un fascino estetico, ma racchiudono al loro interno componenti che oggi risultano rari. In questo senso il vintage non è solo una moda, ma un vero e proprio mercato parallelo che si intreccia con la sostenibilità e la ricerca di alternative al consumo rapido.
Lo spazzino fortunato
Dayhospitalsrl.it ha diffuso le informazioni. Uno spazzino, durante il suo giro di raccolta, ha recuperato un vecchio elettrodomestico. Analizzandone i componenti, ha scoperto la presenza di parti contenenti oro e, una volta recatosi in un compro oro, ha ottenuto la cifra sorprendente di 70.000 euro. Televisori e schermi LCD, computer e laptop, telefoni cellulari, fotocamere digitali, stampanti, lettori DVD, microonde e persino condizionatori d’aria possono custodire questo metallo prezioso.
Le quantità sono ridotte, ma sommate possono rappresentare un valore importante. Infatti oggi la ricerca scientifica si muove proprio in questa direzione. All’ETH di Zurigo un gruppo di studiosi ha sviluppato un metodo innovativo che utilizza fibrille proteiche derivate dai residui della lavorazione del latte per estrarre oro dai rifiuti elettronici. Una soluzione non solo sostenibile ma anche redditizia, che permette di ridurre l’impatto ambientale, valorizzare materiali di scarto e aprire nuove prospettive per il recupero dei metalli preziosi.