UFFICIALE: è appena morto il bonus più utilizzato dagli italiani | Non è più possibile ottenerlo

Lacrime (pexels) risorgimentonocerino.it
Il bonus che tutti almeno una volta nella vita avrebbero richiesto non è più in vita. Scopri cosa stai perdendo.
Quando si parla di italiani, i luoghi comuni non mancano mai. All’estero spesso siamo visti come scansafatiche, sempre pronti a inventarci scuse per lavorare meno e godere di più la vita. Un cliché che si porta dietro il mito della dolce vita, tra sole, mare e buon cibo, ma che non corrisponde alla realtà quotidiana fatta di turni infiniti, precarietà e stipendi bassi.
Accanto a questo pregiudizio, c’è poi l’altra faccia della medaglia: l’idea che gli italiani siano “brava gente”, capaci di arrangiarsi e di accogliere con generosità. Due stereotipi in netto contrasto, che convivono e spesso si annullano a vicenda. Non mancano i miti interni, quelli che dividono il paese.
C’è chi parla di un nord più laborioso e produttivo e di un sud più lento e assistito, alimentando un conflitto che non ha più molto senso nel mondo globalizzato di oggi. Le differenze esistono, ma sono legate a fattori storici ed economici, non certo a una predisposizione caratteriale. Eppure, queste narrazioni continuano a pesare sull’immaginario collettivo e a condizionare il modo in cui guardiamo noi stessi.
Pregiudizi e miti italiani
Dentro a questo quadro di pregiudizi si inserisce anche la convinzione che gli italiani abbiano una propensione particolare ad approfittare dei bonus e dei sussidi. L’idea del furbetto che riesce a ottenere agevolazioni senza averne pieno diritto si è radicata con forza e accompagna ogni discussione pubblica sul tema.
Non importa che la maggioranza utilizzi questi strumenti con onestà, la percezione diffusa resta quella di un paese che si divide tra chi paga e chi cerca scorciatoie. È proprio in questo scenario che arriva la notizia della fine di due tra i bonus più utilizzati negli ultimi anni.
La fine del bonus
Il bonus vacanze, introdotto come misura per sostenere il settore turistico, non è più disponibile. Prevedeva un contributo fino a 500 euro per famiglie con ISEE inferiore ai 40.000 euro, da utilizzare in alberghi, B&B e strutture ricettive italiane. Lo sconto era pari all’80% dell’importo da scalare direttamente sul conto, mentre il restante 20% veniva recuperato come detrazione fiscale. Milioni di famiglie ne hanno usufruito, permettendo una boccata d’ossigeno al turismo interno durante gli anni più duri.
Accanto a esso, anche il bonus facciate ha terminato la sua corsa. Introdotto nel 2020 con una detrazione fino al 90% delle spese sostenute per il recupero e il restauro delle facciate esterne degli edifici, è stato ridotto al 60% nel 2022 e poi cancellato del tutto dalla legge di bilancio 2023. Si trattava di una delle agevolazioni più apprezzate per il miglioramento urbano, adottata da condomini e singoli proprietari, ripartita in dieci quote annuali e accessibile sia a privati che a enti. Oggi, però, non è più richiedibile.