“Pago la spesa col pos” “Sei rincoglionita? Non puoi” | ADDIO BANCOMAT: dall’1 settembre cambia tutto

Pos (pexels) risorgimentonocerino.it
La spesa non potrà più essere pagata con la tua carta. Le nuove regole appaiono stringenti, hai poco tempo per abituarti.
Nel 1983 nasce il POS, acronimo di “Point of Sale”, ovvero il terminale che permette ai consumatori di pagare beni e servizi tramite carte elettroniche. Introdotto inizialmente negli Stati Uniti, è arrivato in Europa solo qualche anno dopo, diffondendosi capillarmente soprattutto nel nuovo millennio.
In Italia, il POS ha fatto la sua comparsa nei primi anni ’90, ma è stato solo negli ultimi dieci anni che il suo utilizzo si è consolidato in modo massiccio, grazie anche a una serie di incentivi e obblighi normativi. Questo strumento ha rivoluzionato il mondo dei pagamenti.
Niente più code agli sportelli, niente più spicci da cercare nel portafogli, niente più rischi legati al contante. In pochi secondi, con un semplice gesto, si finalizza una transazione. Comodo, sicuro, tracciabile. Ha ridotto l’evasione fiscale, semplificato la vita ai commercianti e reso più agile quella dei clienti. Anche per questo, negli ultimi anni, è stato reso obbligatorio in molti esercizi commerciali, pena multe salate in caso di rifiuto.
Aspetti negativi del pos
Tuttavia, non tutti vedono di buon occhio il POS. Ci sono costi di gestione, commissioni bancarie, limiti tecnici. Molti esercenti lamentano che, per ogni pagamento elettronico, devono versare una percentuale alla banca o al gestore del servizio, rendendo meno conveniente ogni singola vendita.
Le piccole attività in particolare soffrono: per uno scontrino basso, la commissione può rappresentare una fetta significativa del guadagno. C’è poi il tema della connettività e dell’affidabilità. Non tutti i territori sono coperti da reti efficienti, e capita che i terminali si blocchino, mandando in tilt negozi e clienti. I sistemi digitali, seppur avanzati, restano vulnerabili a guasti tecnici e attacchi informatici.

Addio al pos
A partire dal 1° settembre 2025, l’Europa dirà ufficialmente addio al sistema Bancomat. Ma non si tratta di una marcia indietro nel mondo digitale: è esattamente il contrario. Il cambiamento riguarderà proprio l’evoluzione tecnologica. Niente più tessere fisiche come le conosciamo, né i vecchi POS con i tasti e lo scontrino: tutto sarà sostituito da nuove piattaforme digitali integrate, touch, versatili, capaci di gestire vendite, rateizzazioni, analisi di cassa.
Questo passaggio rappresenta uno scossone importante per consumatori ed esercenti. Nessuno potrà restare indietro: servirà aggiornarsi, formarsi, acquistare nuovi dispositivi. Chi vorrà pagare col “bancomat” dovrà passare da smartphone, wallet digitali o identificazione biometrica. I commercianti, invece, dovranno dotarsi di sistemi più complessi, magari più costosi. La transizione è già in atto e non si torna indietro: l’Europa ha deciso, il Bancomat come lo conoscevamo è destinato a diventare un ricordo.