I peggiori spaghetti al mondo li fanno in Italia: non comprare questa pasta | È peggio del catrame

I peggiori spaghetti al mondo li fanno in Italia: non comprare questa pasta | È peggio del catrame

Spaghetti (pexels) risorgimentonocerino.it

Proprio dalla patria della pasta è arrivata la stoccata decisiva: la pasta peggiore è italiana, ma qual è davvero?

In Italia, la pasta non è solo un alimento: è un simbolo nazionale, un elemento culturale che definisce l’identità collettiva. Dagli spaghetti ai rigatoni, dai fusilli alle orecchiette, ogni formato racconta una storia diversa, spesso legata a una specifica regione o tradizione locale.

Non è raro che i pranzi domenicali ruotino attorno alla scelta del tipo di pasta da abbinare al sugo del giorno. L’importanza attribuita a questo piatto ha fatto della pasta italiana un mito globale, con una reputazione che spesso si trasforma in orgoglio cieco.

Questo legame profondo ha alimentato anche una certa arroganza nazionale: l’idea che solo in Italia si possa mangiare vera pasta. Il termine spaghetti è diventato quasi un’etichetta stereotipata con cui si identificano gli italiani nel mondo, talvolta in modo riduttivo o persino caricaturale. Ma il made in Italy garantisce davvero l’eccellenza?

La pasta nel mondo

Questo orgoglio spesso impedisce di riconoscere i limiti del settore, inclusa la diffusione di prodotti scadenti anche entro i confini nazionali. Tra l’altro non tutti lo sanno, ma la pasta è un alimento ampiamente diffuso anche fuori dall’Italia. In Brasile, ad esempio, è ricorrente nei pasti familiari, tanto quanto in Tunisia, dove il consumo pro capite è tra i più alti al mondo.

Anche in Giappone si trovano varianti interessanti, influenzate dai gusti locali ma comunque ispirate alla tradizione mediterranea. In Canada e negli Stati Uniti, alcuni ristoranti italiani superano per qualità molti omologhi in patria. La globalizzazione ha fatto viaggiare la pasta ovunque, e con essa sono nate nuove forme di interpretazione.

Pasta (pexels) risorgimentonocerino.it

La pasta peggiore del mondo

Formazionedoncalabria ha diffuso le informazioni. Mentre altrove si sperimenta e si innova con attenzione, in Italia esistono produttori che mettono in commercio spaghetti di qualità pessima, pur beneficiando del marchio made in Italy. Alcuni brand economici utilizzano grano di bassa qualità, con miscele poco pregiate che compromettono il gusto e la consistenza della pasta. Capita anche di trovare additivi come coloranti o conservanti inutili, un chiaro segnale di scarsa attenzione per la salute del consumatore.

Il metodo di produzione è altrettanto importante. Le migliori paste vengono trafilate al bronzo e lasciate essiccare lentamente, preservando così sapore e valori nutrizionali. Al contrario, molte aziende industriali optano per essiccazioni rapide e basse temperature che rovinano il prodotto finale. La pasta così ottenuta cuoce male, si rompe facilmente e perde consistenza. Ancora peggio, alcune confezioni non dichiarano chiaramente l’origine del grano, rendendo impossibile valutare la qualità. La pasta peggiore? Basta leggere l’etichetta degli ingredienti e scoprire se ha gli elementi appena citati.