“Siamo morti: dobbiamo dichiarare fallimento” | Ultim’ora: fallita l’azienda più amata dalle donne

Trucchi-donne-freepik- risorgimentonocerino.it
Con una nota che nessuno si sarebbe mai aspettato di leggere questa azienda dichiara la chiusura e nel farlo lo fa con grande stile.
Parliamo di Maison Décalé, marchio nato nel 2018 con l’ambizioso obiettivo di riportare la produzione tessile di alta gamma in Francia.
Questa però ha ufficialmente avviato la procedura di liquidazione giudiziaria: la decisione è stata formalizzata dal tribunale di commercio di Rouen a inizio luglio 2025, mettendo fine a un’avventura imprenditoriale che, sebbene breve, ha lasciato un segno importante per i valori che rappresentava.
Fondata da Caroline Chedrey e François Puech d’Alissac, Maison Décalé aveva scelto un posizionamento chiaro e coraggioso: produrre esclusivamente in Francia, con tessuti e manodopera locali, privilegiando la qualità, l’etica e la sostenibilità.
Le collezioni del marchio erano fatte nei laboratori di Luneray, in Normandia, da un piccolo team di artigiani altamente specializzati.
Dichiarare fallimento
L’entusiasmo e la determinazione non sono bastati a reggere l’urto di un mercato sempre più competitivo e globalizzato. Dopo qualche anno di attività, Maison Décalé ha un passivo di oltre 2,7 milioni di euro. Una cifra che ha reso inevitabile la fine del progetto, nonostante il supporto ricevuto a livello locale e l’attenzione mediatica. Maison Décalé è diventata un simbolo per chi sperava in un rilancio della produzione tessile europea in chiave etica e sostenibile.
Il progetto aveva attirato attenzione e riconoscimenti, ma la sostenibilità economica si è rivelata più complessa della sostenibilità ambientale. La crisi pandemica del 2020 ha dato un duro colpo ai consumi e la progressiva chiusura di punti vendita strategici, come la boutique di Rouen che rappresentava il cuore del marchio, ha ulteriormente aggravato la situazione. Il modello interamente Made in France è diventato insostenibile da mantenere, specie in un mercato dominato da marchi globalizzati e prezzi ultra-competitivi.

La più amata
Nel frattempo, i costi fissi sono aumentati e il margine di manovra si è ridotto. Nonostante gli sforzi per rilanciare le vendite e trovare nuovi canali di distribuzione. Le quattro sarte rimaste negli atelier hanno visto svanire non solo il proprio posto di lavoro, ma anche una parte della cultura artigianale che rappresentavano.
La caduta di Maison Décalé riporta l’attenzione su una questione cruciale per l’economia europea: è ancora possibile produrre moda di qualità localmente, senza compromettere la sopravvivenza finanziaria delle imprese? Il caso è effettivamente sulla bocca di tutti e nessuno riesce a darsi pace. Come riportato dai media francesi, “questa bancarotta è lo specchio di un settore che cerca la sua strada”, costretto a mediare tra la domanda crescente di autenticità e qualità e l’impietosa realtà di un’economia dominata dalla velocità, dai costi bassi e dalla delocalizzazione.