Ho comprato la carne dalla Lidl, arrivato a casa mi veniva da vomitare | Che erroraccio che ho fatto

Carne da supermercato (pexels) risorgimentonocerino.it
Attenzione a cosa metti in tavola: la tua salute quanto la fai valere? Non commettere questo errore grossolano.
C’è una verità scomoda che spesso dimentichiamo: la carne che mangiamo era un essere vivente. Eppure, riusciamo a cucinarla con disinvoltura proprio perché qualcun altro si è preso la briga di ucciderla per noi. Il distacco emotivo è facilitato da una serie di strategie linguistiche e culturali.
Non diciamo di star mangiando una mucca, ma una bistecca; non diciamo di aver cotto un maiale, ma arrosto di maiale o prosciutto. Cambiando il nome, rendiamo più digeribile non solo il prodotto, ma anche la coscienza. È così che si regge buona parte dell’industria della carne.
Ossia sull’allontanamento psicologico tra l’animale e la confezione che troviamo sugli scaffali. E poco importa che ci sia scritto “carne selezionata” o “alta qualità” sul cartellino: l’illusione regge finché la vista, l’odore o il gusto non ci riportano bruscamente alla realtà. Per molti basta aprire la confezione sbagliata, avere un’impressione sgradevole, e l’intero meccanismo va in tilt.
Le diete del mondo
Nel frattempo, le abitudini alimentari si frammentano. C’è chi segue la classica dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, legumi, ma che non disdegna carne e pesce. C’è chi abbraccia l’alimentazione vegana, eliminando ogni derivato animale, spesso spinto da motivazioni etiche o ambientali.
E poi ci sono gli onnivori convinti, quelli per cui una tavola senza una fettina è semplicemente incompleta. In questo panorama, il consumatore medio si trova a scegliere cosa mettere nel carrello cercando un equilibrio tra salute, etica, gusto e ovviamente prezzo.

L’erroraccio da non compiere
Dentrolanotiziabreak ha diffuso le informazioni. Un cliente Lidl ha avuto un’esperienza negativa con della carne, tanto da pentirsene appena arrivato a casa. Ma attenzione: il problema non riguarda necessariamente la qualità, quanto piuttosto la percezione personale, magari dovuta all’odore o all’aspetto della confezione aperta. Perché, a onor del vero, la carne venduta nei supermercati Lidl è quasi totalmente Made in Italy.
Tranne alcuni tagli come il petto di pollo, che in alcuni casi proviene dalla Kemper in Germania, tutto il resto proviene da filiere italiane. Lidl, infatti, si impegna nel valorizzare i prodotti del nostro territorio, puntando su tracciabilità e controllo. L’errore, quindi, potrebbe non essere stato quello di acquistare da Lidl, ma di aspettarsi chissà quale carne straniera di dubbia origine. Invece, la realtà è più semplice di quanto si pensi. La carne Lidl è sempre buona, forse il consumatore ha avuto un rigetto spontaneo o un moto di empatia?