Bolletta, partito lo sconto per tutti gli italiani miopi: “la luce serve per vedere meglio” | Ecco quanto pagherai

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Sei miope? Ecco che finalmente lo stato pensa a te e ai tuoi bisogni fisiologici che non dipendono da te. Scopri come fare.
Viviamo in un’epoca in cui ogni respiro sembra costare qualcosa. Si pagano tasse sui rifiuti, sul possesso di un televisore anche se guardi solo TikTok, e persino per beni che dovrebbero essere considerati essenziali. Gli occhiali da vista, per esempio, sono strumenti di prima necessità per milioni di italiani, eppure non sono gratuiti.
Né sovvenzionati come avviene in altri paesi europei. Lo stesso vale per gli assorbenti, che per anni sono stati trattati dal fisco come se fossero champagne: l’IVA era al 22%, equiparandoli a beni di lusso. Solo di recente si è scesi a un più umano, ma ancora discutibile, 10%.
Insomma, se non ci vedi bene o se hai il ciclo, in Italia non solo devi arrangiarti, ma anche sborsare. Ed è emblematico che, mentre altrove ci si preoccupa di garantire la dignità sanitaria, qui si stia ancora a dibattere sul fatto che un assorbente sia meno indispensabile di un videogioco.
Quanto costa essere miope
A proposito di vista, chi porta gli occhiali sa bene quanto questa necessità incida sul portafoglio. Una montatura decente parte da 50-60 euro, ma se si scelgono materiali resistenti o design accattivanti, si può salire anche oltre i 150 euro. Le lenti graduate, poi, rappresentano la vera stangata.
Trattamenti antiriflesso, filtro blu e fotocromatiche, si possono facilmente toccare i 300 euro a occhiale. E non è finita qui. Se ti servono occhiali per lontano e vicino, servono o due paia o un multifocale, il cui costo sfiora spesso i 500 euro. Per non parlare delle visite oculistiche private, che vanno dai 70 ai 150 euro a consulto.

Sgravi per chi non ci vede
Eppure, a volte l’ironia della realtà supera quella delle bollette. A Palermo, una donna non vedente è stata accusata di furto di energia elettrica per un presunto allaccio abusivo al contatore condominiale. Durante un controllo, sono stati trovati dei cavi scollegati da un quadro centralizzato che fornisce corrente a vari appartamenti, tra cui quello dell’imputata. Il tutto è stato raccontato da Livesicilia.it.
Quando le forze dell’ordine sono entrate, l’abitazione era completamente al buio e priva di elettrodomestici attivi. Il tribunale ha ritenuto non ci siano prove per condannarla, soprattutto perché, trattandosi di una persona cieca, manca qualsiasi logica nel sostenere che sia stata lei ad effettuare l’allaccio abusivo. Il giudice ha quindi assolto la donna perché il fatto non sussiste, mancando ogni legame tra condotta e reato. Insomma, la luce le serviva, certo, ma non l’avrebbe mai potuta rubare: non l’avrebbe neanche vista.