Ultim’ora di Ferragosto: addio alla grande tradizione sulla spiaggia | Non lo puoi più fare o ti multano

Lido (pexels) risorgimentonocerino.it
Ferragosto non è mai stato così tragico: la nuova regola mette in crisi giovani e adulti e nessuno sa come fare.
Ferragosto in Italia è da sempre sinonimo di estate, libertà e tradizione. Il 15 agosto è il giorno in cui migliaia di persone si riversano sulle spiagge per godersi il sole, il mare e, soprattutto, la compagnia. Tra giovani e famiglie, da nord a sud, è consuetudine ritrovarsi sulle coste con teli, chitarre, bibite fresche e tavolate improvvisate.
In particolare nelle ore notturne, non mancano i classici falò sulla sabbia: cerchi di amici che ballano, cantano e accendono la notte con la magia del fuoco. Ma Ferragosto non è solo falò. È anche discoteche all’aperto, party in riva al mare, DJ set improvvisati, grigliate sotto le stelle e i primi amori estivi che nascono tra la schiuma delle onde.
È un momento sospeso, dove le regole si allentano e la festa prende il sopravvento sulla routine. Una delle poche tradizioni che unisce tutte le generazioni, dai boomer ai millennial fino alla Gen Z. Tuttavia, negli ultimi anni, questa libertà è andata progressivamente restringendosi.
L’altra faccia di Ferragosto
Dietro ai momenti magici del Ferragosto, però, si nasconde anche una faccia decisamente meno poetica: quella dell’inquinamento. Dopo ogni notte di festa, le spiagge si trasformano in discariche a cielo aperto. Bottiglie, sacchetti, piatti di plastica, mozziconi e avanzi di cibo disseminati ovunque.
L’impatto ambientale è altissimo, e spesso sono proprio i falò non autorizzati o le grigliate improvvisate a causare danni irreparabili all’ecosistema costiero. Il mare, inoltre, si riempie di microplastiche e altri detriti, che finiscono per danneggiare la fauna marina. In questo contesto, le amministrazioni locali hanno deciso di introdurre regole più severe per arginare il problema. Ma forse, a volte, si esagera.

La nuova regola della spiaggia
Fanpage ha diffuso la notizia. Non si potrà più portare cibo in spiaggia. Almeno secondo alcune zone che hanno a che fare con un caso eclatante avvenuto pochi giorni fa in Campania, precisamente in uno stabilimento balneare di Villaggio Coppola, nel Casertano. Una madre con tre figli, di cui una incinta, è stata costretta a gettare via il pranzo portato da casa perché non autorizzato.
Un addetto alla sicurezza ha intimato alla famiglia di disfarsi del cibo appena prima di accedere al lido. Rimasti senza alternative, i quattro, appartenenti a una famiglia monoreddito, hanno dovuto acquistare delle pizze al bar dello stabilimento. A peggiorare la situazione, è emerso che lo scontrino rilasciato non era nemmeno fiscale, con tanto di data errata. A denunciare il fatto è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha chiesto chiarimenti ufficiali, sottolineando che nessuno può vietare di portare cibo da casa in spiaggia. La spiaggia è bene pubblico, anche se gestita da privati.