Tragica ultim’ora: da Ferragosto addio per sempre ai contanti | Non li puoi più utilizzare

Euro (pexels) risorgimentonocerino
Il 15 agosto è un momento di festa, ma con questa notizia devastante è meglio prendersi un momento per sé. Il panico.
Ferragosto è da sempre una delle ricorrenze più sentite dagli italiani. Festeggiato il 15 agosto, cade nel cuore dell’estate e unisce la tradizione religiosa dell’assunzione di Maria con quella laica dell’ozio e del divertimento. Da nord a sud, ogni regione ha la sua abitudine.
Chi va al mare per la classica grigliata in spiaggia, chi si rifugia in montagna per sfuggire all’afa cittadina, chi resta in città per godersi il silenzio metropolitano. È una festa che, tra falò, cocomeri e abbuffate, sa di pausa e di libertà. In molte località balneari è il giorno più affollato dell’anno, con spiagge prese d’assalto e tavolate infinite.
Nei piccoli borghi dell’entroterra, invece, si organizzano sagre e processioni, mentre nelle città più grandi si registra una quiete surreale. Ferragosto è il simbolo di una nazione che, almeno per un giorno, stacca la spina. Ma proprio quando tutto sembra fermarsi, ecco che arriva la notizia che rompe l’idillio agostano.
Spese e vacanze
Le vacanze, in realtà, non sempre sono sinonimo di riposo. Tra viaggi lunghi, spese impreviste e giornate passate a incastrare cene con parenti e gite obbligatorie, molti italiani finiscono per tornare più stanchi di prima. E poi c’è la burocrazia che non va mai in ferie.
Mail di lavoro che arrivano lo stesso, scadenze da ricordare, pratiche da completare prima di settembre. Il portafoglio si svuota, ma i pensieri restano. Anche a Ferragosto, in sottofondo, c’è sempre qualcosa da sistemare. E con le nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate è tutto da vedere.

Addio ai contanti
Ed è proprio durante queste giornate che si scopre una novità tutt’altro che leggera. Da quest’anno, se si pagano alcune spese mediche in contanti, si perde automaticamente il diritto al rimborso Irpef del 19%. Non è una norma nuova, ma molti italiani continuano a ignorarla, rischiando di vedere sfumare centinaia di euro in detrazioni. Il principio è semplice: se si va da un medico privato o in una struttura sanitaria non accreditata, bisogna pagare con carta o bancomat per poter detrarre la spesa nella dichiarazione dei redditi.
L’unica eccezione riguarda le spese effettuate presso il Servizio Sanitario Nazionale o in strutture private convenzionate: in questi casi, il pagamento in contanti resta ancora valido, purché la ricevuta riporti il codice fiscale del paziente. Per tutte le altre spese, invece, serve la tracciabilità. In pratica, dire addio ai contanti per l’Agenzia delle Entrate significa dire addio ai rimborsi se si insiste nel pagare alla vecchia maniera.