Il Ministro Giorgetti non può fare niente: “questi telefoni moriranno entro 30 giorni” | Devi comprarne un altro

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Incredibile quello che sta succedendo in Italia: ben presto dovrai cambiare cellulare anche tu. Scopri quando.
Giancarlo Giorgetti è l’attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo guidato da Giorgia Meloni. Figura di spicco della Lega, è considerato da molti uno dei politici più “tecnici” e meno ideologici del panorama attuale. Si occupa di bilanci, tagli, finanziamenti e strategie per rimettere in sesto i conti pubblici italiani.
Nel governo Meloni, Giorgetti rappresenta la parte più pragmatica, spesso al centro di trattative europee e investimenti strutturali. Sotto la sua guida, il ministero si è occupato di politiche industriali, bonus per le imprese, riforme del fisco e PNRR.
Tuttavia, su alcuni fronti, nemmeno l’autorità di un ministro può intervenire: il mercato tecnologico è uno di questi. I cicli di vita dei prodotti, in particolare quelli digitali, seguono una logica propria, globale e inesorabile. Il paradosso è proprio qui: mentre il governo cerca di stimolare l’innovazione, in Italia si continua a rincorrere le tecnologie, mai ad anticiparle.
L’Italia arranca
Paesi come Corea del Sud, Giappone o Germania sono avanti anni luce, non solo in termini di infrastrutture digitali, ma anche di mentalità, in fatto di investimenti tech rispetto all’Italia. Da noi, ancora si vendono telefoni vecchi di tre anni come se fossero nuovi, e spesso la transizione digitale è ostacolata da burocrazia e disinformazione.
La verità è che il nostro paese non è mai stato un apripista nel mondo tech. Le reti arrivano in ritardo, le startup faticano a decollare e gli utenti sono spesso poco informati. Non è raro vedere in circolazione dispositivi che nei mercati più avanzati sono già stati pensionati. Eppure, l’illusione che “funzioni ancora” basta a giustificare l’uso di smartphone obsoleti.

Addio a questi telefoni
La tecnologia ha bisogno di aggiornamenti costanti, per ragioni di sicurezza, compatibilità e prestazioni. Ma su questo punto, nemmeno Giorgetti o il governo possono intervenire: quando un’azienda decide che un modello ha raggiunto la fine del ciclo di vita, non c’è politica nazionale che tenga. L’obsolescenza programmata non è solo una strategia commerciale, ma un elemento strutturale del sistema digitale in cui viviamo.
E infatti, tra giugno e settembre 2025, ben 17 modelli di smartphone Android andranno ufficialmente in pensione. Non nel senso che smetteranno di accendersi, ma perché non riceveranno più aggiornamenti. Questo significa che diventeranno vulnerabili ad attacchi informatici, incompatibili con molte app e poco funzionali anche per le operazioni più semplici. Tra i più noti troviamo il Galaxy A52 5G, il Note20 Ultra, il Galaxy A23 5G, il POCO F4 e il Redmi 10 5G.