Un’opera d’arte muraria a Nocera Inferiore: riflessioni sulla casa di Domenico Rea

Durante un’esplorazione di Nocera Inferiore, mirata a scoprire i suoi tesori nascosti, la mia attenzione è stata catturata da un bassorilievo situato sulla facciata della casa di Domenico Rea. Questa scoperta, frutto di un’osservazione attenta di dettagli spesso trascurati, ha suscitato in me una profonda curiosità. L’opera, un esempio di raffinata artigianalità artistica, ritrae una scena idilliaca e vivace: al centro, due bambini danzano abbracciati, mentre ai lati, altri due piccoli musicisti intrattengono la scena, seduti sotto alberi stilizzati. L’insieme evoca un’atmosfera serena, quasi onirica, che richiama alla mente rappresentazioni mitologiche dell’infanzia. Diverse interpretazioni simboliche sono possibili. Potrebbe simboleggiare la creatività e l’allegria dell’infanzia, un tema ricorrente nell’opera di Rea, che spesso descriveva la vita popolare con sensibilità e realismo. I bambini danzanti potrebbero rappresentare la spontaneità e l’energia della giovinezza, mentre i musicisti suggeriscono riflessione e abilità artistica, creando una metafora dell’equilibrio tra azione e contemplazione. La cornice vegetale, infine, allude a una protezione naturale, a un microcosmo ideale e protetto. In definitiva, il bassorilievo potrebbe essere un omaggio sia al mondo dell’infanzia che alla creatività popolare, alla cultura autentica che Rea conosceva così bene. La sua semplicità cela una profondità sorprendente: una scena leggera ma ricca di significati. Data la sua posizione sulla casa dello scrittore, così attento alla realtà popolare, il bassorilievo si può leggere come una celebrazione della vitalità umana e di un’osservazione partecipata del mondo. Un’eco di arcaicità permea l’opera, suggerendo che l’umanità si sviluppa tra gioco, arte e natura.