All’angolo tra via Giovanni XXIII e Corso Vittorio Emanuele II a Nocera Inferiore, un’edicola votiva cattura l’attenzione. Osservandola, anziché narrare la sua storia, preferisco soffermarmi su alcune riflessioni, auspicabilmente imparziali. Il bassorilievo marmoreo, ricco di simboli cristiani, è incentrato su una corona di spine. Intorno ad essa, disposti come in un cerchio sacro, si trovano gli “Arma Christi”: la scala usata per deporre il corpo di Cristo, martello e chiodi della crocifissione, la lancia che trafisse il suo costato, la canna con la spugna intrisa di aceto e la colonna della flagellazione. Ogni elemento è scolpito con precisione, a rappresentare il sacrificio redentore. Questa potente immagine, ricorrente nell’arte e nella liturgia, ricorda la sofferenza di Gesù. L’edicola, con la croce sovrastante e i simboli della Passione, è una tipica espressione di devozione popolare, comune tra il XVII e il XIX secolo, volta a invocare protezione divina o a commemorare eventi significativi, come epidemie o grazie ricevute. La sua collocazione all’incrocio di due strade non è casuale: un punto di passaggio e scelta, ora posto sotto la protezione del sacro. L’edicola di Nocera, con la sua dettagliata rappresentazione degli “Arma Christi”, è un prezioso esempio dell’intensità della tradizione artistica e religiosa nocerina.
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