Crisi all’Ospedale Umberto I: scontro acceso tra Iannone e De Maio

Il senatore Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) ha annunciato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro della Salute Schillaci, denunciando la grave situazione del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Il sovraffollamento, con pazienti provenienti da un’ampia area geografica, inclusi i comuni vesuviani, sta causando ritardi nelle cure e pesanti condizioni di lavoro per il personale medico. Iannone attribuisce la responsabilità principale alla Regione Campania, sottolineando la mancata promozione dell’ospedale a struttura di secondo livello e la conseguente carenza di risorse, accentuata dalla chiusura dell’ospedale di Scafati. Questa situazione, secondo il senatore, ha determinato una “medicina di guerra”, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, e richiede un’indagine immediata sulle lunghe attese delle ambulanze e sul ricovero di pazienti sulle barelle nei corridoi. Iannone critica inoltre le sporadiche visite del Presidente De Luca, giudicate più orientate alla propaganda che alla reale valutazione dei problemi.
Il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, ha replicato con veemenza alle accuse, definendo la questione sanitaria un problema nazionale complesso. De Maio ha ricordato l’importanza della prevenzione e del ruolo delle Case di Comunità, sottolineando la necessità di un percorso di accesso alle cure che indirizzi ai pronto soccorso solo i casi più urgenti. Il sindaco ha accusato Iannone di superficialità e scarsa conoscenza della situazione locale, evidenziando l’imminente potenziamento dell’ospedale grazie a finanziamenti regionali per 40 milioni di euro. De Maio ha inoltre contestato la rappresentazione di De Luca come mero spettatore, ricordando la visita di solidarietà del presidente a seguito di un’aggressione al personale sanitario. Infine, De Maio ha criticato l’approccio del senatore, giudicato più incline a presentare interrogazioni che ad agire concretamente per migliorare la sanità, sollecitando invece un maggiore impegno a livello nazionale per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale, minacciato da spinte alla privatizzazione.