Falsa accusa a Nocera Inferiore: donna pakistana denuncia per diffamazione
Una vicenda di false accuse e psicosi collettiva ha coinvolto una donna pakistana a Nocera Inferiore. Inizialmente, alcune madri avevano denunciato la presenza di una donna che, a loro dire, fotografava bambini nei pressi della scuola Marrazzo. La notizia, diffusa con superficialità, ha rapidamente alimentato un’ondata di panico, estendendosi anche ai comuni limitrofi di San Marzano Sul Sarno e Pagani. Si sono diffuse voci infondate sulla fuga della donna, descritta come sconosciuta e irreperibile. Tuttavia, si è scoperto che la presunta “fuga” non era altro che una inesattezza: la donna, regolarmente residente e con contratto di lavoro per il genero, viveva a meno di 200 metri dalla scuola, nel quartiere di Casolla. L’irresponsabilità dei commenti online ha messo a repentaglio la reputazione e la sicurezza della donna. Un’intervista realizzata con la 60enne e suo genero ha chiarito la situazione: la donna, che non parla italiano, usava la panchina vicino alla scuola per effettuare videochiamate ai familiari, poiché la ricezione nella sua abitazione era scarsa. La sua ridotta mobilità rendeva impossibili gli spostamenti descritti nelle accuse diffuse sui social media. Queste spiegazioni, però, non hanno placato gli attacchi online, estendendosi anche ad Imma Zinnia, membro del gruppo Facebook “Mamme di Nocera” che aveva preso le difese della donna. La donna e il genero hanno sporto denuncia contro ignoti presso la caserma dei carabinieri di via Siciliano, per la creazione e la diffusione del video diffamatorio. L’analisi del cellulare della donna ha confermato che conteneva solo videochiamate ai suoi parenti, smentendo completamente le accuse iniziali.