Il mistero del leone di San Marco: una rivelazione orientale

La maestosa statua bronzea del leone di San Marco, che troneggia su una colonna accanto al Palazzo Ducale a Venezia, ha per lungo tempo alimentato speculazioni sulla sua origine. Recenti analisi scientifiche hanno però svelato un’incredibile verità, sorprendendo esperti e appassionati: il leone marciano sarebbe di origine cinese. Questa ipotesi, intuita anni fa da alcuni studiosi basandosi sulle peculiarità stilistiche della testa del felino, trova ora conferma nelle ricerche condotte da Massimo Vidale, archeologo, e Gilberto Artioli, geologo, entrambi dell’Università di Padova. L’analisi isotopica del metallo ha individuato minuscole particelle di piombo, riconducibili con alta precisione al bacino inferiore dello Yangtze, il Fiume Azzurro nella Cina meridionale. La composizione del bronzo indica una datazione dell’opera all’VIII secolo d.C. La precisione dell’analisi, secondo i ricercatori, è garantita dall’esaustività del database utilizzato, permettendo un’interpretazione univoca e coerente con i dati raccolti. Sebbene la certezza assoluta sia irraggiungibile in ambito scientifico, la probabilità che la statua sia cinese si aggira intorno al 95-98%. Questa scoperta non sminuisce l’importanza del leone di Venezia, anzi, sottolinea l’ampiezza delle relazioni commerciali e culturali di Venezia con l’Estremo Oriente già in epoca medievale. Si ipotizza che la statua, forse un zhēnmùshòu, una scultura funeraria della dinastia Tang (618-907 d.C.), inizialmente dotata di corna (come suggerito da Bianca Maria Scarfì), potesse essere stata portata a Venezia nella prima metà del XIII secolo da Marco Polo o dai suoi familiari, al ritorno da un viaggio in Cina. Il leone, ricco di storia e simbolismo, continua a custodire i suoi segreti, testimone silenzioso di un passato affascinante e inaspettato.